La Coop lascia la Sicilia: lavoratori a rischio
I lavoratori della Coop non sanno cosa ne sarà di loro da quando l’azienda ha annunciato di voler abbandonare le sedi siciliane.
Coop Alleanza 3.0 ha deciso di lasciare definitivamente la Sicilia. Nell’ambito del piano di rilancio aziendale è stata annunciata la dismissione di tutti e 12 i punti vendita siciliani. I negozi saranno ceduti a privati come franchising. La decisione dell’azienda lascia circa 1000 lavoratori con grandi incertezze rispetto al loro futuro.
La rabbia dei lavoratori
Riportiamo la lettera aperta scritta dai dipendenti di Palermo:
A scrivere questa lettera siamo noi lavoratori di Coop Alleanza 3.0 Palermo.
Sin dalla sua nascita, i valori della cooperativa sono sempre stati legalità, solidarietà, rispetto dei diritti dei lavoratori. Con una finestra sempre aperta sui principi dell’etica del lavoro, dell’onestà, della responsabilità sociale e del rispetto degli impegni presi.
In una terra arida come la Sicilia, dove il lavoro è una conquista e sia i lavoratori che gli imprenditori sono costretti a scendere a compromessi, poter entrare a lavorare in Coop è stato per tutti noi motivo di grande orgoglio.
Dietro l’insegna Coop riconoscevamo principi come rispetto delle persone, trasparenza e legalità. Con coscienza e dedizione, siamo entrati a far parte di quest’azienda, sentendola nostra.
Giovani, speranzosi e fedeli.
Abbiamo costruito insieme, mattone dopo mattone, una rete di vendita imponente, facendo propaganda di quelle che sono le caratteristiche peculiari e uniche di Coop. Almeno così credevamo. E lo credevamo davvero.
Negli ultimi tre anni, con la firma del contratto di flessibilità, ci siamo sacrificati rinunciando allo straordinario e sforando le ore previste dal contratto, per permettere all’azienda di sopravvivere nel territorio.
Le festività, le domeniche, le settimane prima del Natale o i mesi estivi, sono stati per noi pesanti a causa dell’aumento del numero di ore richieste. Ore che avremmo dovuto recuperare nei periodi, per così dire, “morti”.
Non dimenticheremo mai questi mesi di lockdown in cui abbiamo continuato a lavorare e offerto un servizio essenziale, nonostante lo stress e la paura del contagio per noi e le nostre famiglie. Ma anche in questo momento difficile non ci siamo tirati indietro, tanto da essere definiti dal Presidente di Coop “eroi di quei giorni”.
Abbiamo sempre fatto tutto con costanza e rispetto per il lavoro, perché la nostra era una missione per salvare Coop, l’azienda che consideriamo una perla rara in Sicilia.
Ma Coop ha deciso di NON SALVARE NOI.
Coop ci ha presi in giro, ci ha deluso.
Ci ha fatto credere che i nostri sacrifici sarebbero serviti a preservare il posto di lavoro.
Nell’ultimo anno tutti i nostri sacrifici hanno permesso all’azienda di raggiungere gli obiettivi, non per il nostro futuro ma per quello di Coop nel resto d’Italia.
Vogliamo denunciare la volontà di Coop di abbandonare soci e lavoratori in Sicilia e di non rispettare gli impegni presi.
Vogliamo che i nostri clienti, soci e non, conoscano cosa sta accadendo dietro a quel marchio, tra gli ultimi baluardi di legalità in Sicilia. In un momento difficile per tutti, Coop ha scelto di abbandonarci e venderci al miglior offerente, abbandonando i principi e valori sui si fonda.
I compratori garantirebbero la stabilità occupazionale ma noi ci chiediamo: per quanto tempo e con quali garanzie per noi lavoratori?
Ma NOI LAVORATORI non restiamo inermi a guardare e vogliamo gridare la nostra rabbia a tutta l’Italia, affinché qualunque consumatore consapevole sappia che dietro al marchio Coop si nasconde la nostra storia, la storia di circa 1000 famiglie.
Ed è proprio del futuro e delle sorti di queste famiglie, nei prossimi anni, che Coop Alleanza 3.0 dovrà sentirsi responsabile.
I lavoratori.