Lavoratori Asu in protesta: ieri sit-in davanti la Prefettura di Palermo
Ieri pomeriggio a Palermo i lavoratori Asu si sono riuniti per un sit-in davanti la Prefettura di Palermo. Il giorno prima si sono invece ritrovati sotto l’assessorato ai Beni Culturali.
Gli oltre 4.500 precari che da un quarto di secolo non hanno garantiti diritti fondamentali e uno stipendio dignitoso chiedono alle istituzioni stabilità e dignità.
25 anni senza stabilizzazione
Tornano a reclamare la stabilizzazione i dipendenti Asu, addetti alle Attività Socialmente Utili. Da 25 anni ormai questi lavoratori operano nel campo della sanità, della scuola, della motorizzazione civile ma anche dei Beni culturali.
Proprio quest’anno sul tema sembrava essere giunti a un punto di svolta con l’inserimento della loro stabilizzazione nella Finanziaria regionale. Ma a giugno il governo Draghi ha impugnato l’articolo proposto dall’Ars, lasciando i lavoratori senza prospettive.
La battaglia non si ferma
Il 20 luglio mattina, la fetta della categoria impegnata nelle istituzioni museali della Regione è scesa in strada con striscioni e cartelli in via delle Croci, davanti all’ingresso dell’assessorato ai Beni culturali.
«Asu lavoratori fantasma», «lavoratori in nero nella pubblica amministrazione» – questi alcuni dei cartelli presenti invece ieri in piazza sotto la prefettura di Palermo. «Chiediamo dignità lavorativa e risposte certe» afferma uno di loro. La delegazione che ha messo in piedi il sit-in era composta da 270 precari Asu operanti in diverse località come il parco archeologico di Segesta, il museo Riso di Palermo, il parco archeologico Monte Iato e la Biblioteca regionale di Messina.
La protesta guarda anche alla loro retribuzione. I lavoratori chiedono infatti un’integrazione salariale dato che, in alcuni casi, gli stipendi non superano i 595 euro mensili per un totale di 80 ore al mese.