Lentini, grande assemblea per difendere l’ospedale
Si è tenuta ieri sera presso la sede dell’ex AIAS a Lentini una partecipatissima assemblea sulle sorti dell’ospedale locale. Come tante altre città e piccoli centri, Lentini e i comuni limitrofi fanno le spese di una gestione della sanità sempre più lontana dalle esigenze delle comunità: processi di accentramento in grandi strutture, mala gestione generale dei presidi esistenti e politiche portate avanti a tamburo battente da Stato e Regione, rischiano di compromettere definitivamente la possibilità di curarsi nel proprio territorio. Dal canto suo Renato Schifani promette di “rivoluzionare” la sanità, cambia i vertici e li conferma fino al 2023 trasformandoli però in “commissari”. Riportiamo di seguito il documento redatto in occasione dell’assemblea di giorno 9 gennaio, intitolata “Sanità, se non la curi non ti cura!”, a cura del Comitato Unitario Sanità Pubblica – Zona Lentini, Carlentini e Francofonte
La Sanità Pubblica è in grossissima difficoltà. Lo è in particolare in Sicilia nel distretto sanitario di Lentini, Carlentini e Francofonte. Il 28 gennaio 2022, quasi un anno fa, si è tenuto a Lentini un consiglio comunale straordinario dei tre comuni per affrontare i problemi che riguardano la sanità pubblica del nostro territorio. A un anno di distanza da quel consiglio comunale, non sono ancora arrivate quelle risposte urgenti che i cittadini a tutti gli operatori sanitari aspettano da anni. Elenchiamo ancora una volta i problemi più pressanti:
- Ospedale di Lentini. Manca il personale, medico e infermieristico, in quasi tutti i reparti ospedalieri e in particolare al pronto soccorso che è ormai prossimo al collasso. Forte è la carenza soprattutto dei medici anestesisti la cui presenza è essenziale e rianimazione, nel pronto soccorso e nelle sale operatorie. Ulteriori difficoltà derivano dalla chiusura del reparto di Medicina, che è stato nuovamente trasformato in reparto Covid;
- Apparecchiature diagnostiche. Il potenziamento delle dotazioni organiche dei servizi sanitari deve camminare di pari passo con l’adeguamento delle attrezzature mediche (TAC, risonanza magnetica, mammografia digitale, ecc.), che spesso sono vecchie e superate;
- Classificazione. Rivendichiamo per il nostro ospedale la corretta classificazione di DEA di I livello. Esistono infatti nel nostro nosocomio tutte le Unità Operative previste dal D.M 70/2015. Va inoltre ristabilita la U.O.C. (unità operativa complessa) della Direzione Sanitaria.
- Distretto sanitario. A distanza di un anno dall’impegno assunto dal Direttore Generale dell’ASP con nota aziendale n. 2104/PG del 28.01.2022, non si riesce ancora ad avere notizie certe circa i lavori di ristrutturazione dell’immobile di piazza A. Moro, indispensabili per il potenziamento della medicina territoriale per la programmazione della casa di comunità prevista dal PNRR da allocare nello stesso immobile.
- Liste di attesa. Bisogna fare di tutto per accorciare le liste di attesa per le varie prestazioni diagnostiche e di cura. Le segnalazioni di disagi, sofferenze ed eventi avversi attribuibili ai ritardi, agli ostacoli e ai differimenti di prestazioni essenziali sono purtroppo sempre più numerose e preoccupanti;
- Prevenzione. Un punto essenziale riguarda la prevenzione, che fino ad oggi è stata la cenerentola del Servizio Sanitario. E che, invece, deve essere un perno fondamentale del sistema, anche per renderlo sostenibile dal punto di vista finanziario. La prevenzione serve non solo di individuare precocemente le malattie, ma anche a evitarle, e comunque ridurle, perché esse dipendono in buona parte dalla mancata osservazione di buoni stili di vita;
- Medico di famiglia. Si riscontra oggi, nel distretto, in particolare a Francofonte, una carenza di medici di famiglia, destinata a crescere a causa di numerosi pensionamenti previsti nei prossimi anni, e alla quale va posto rimedio, anche per rendere effettiva una vera medicina di prossimità;
- Partecipazione civica. Infine, vorremmo riaffermare l’importanza della partecipazione civica le politiche sanitarie, che non può essere vista né come un fastidioso impaccio né come una gentile concessione dall’alto. La partecipazione democratica serve a stabilire un rapporto indispensabile e fruttuoso, anche se talvolta critico, tra cittadini istituzioni, tra l’altro previsto dalla legislazione vigente (Legge n.833/78, Dl.gs. n. 502/92, L.R. n. 5/2009)