Sulla mega – discarica di Lentini interviene anche la Commissione Europea
Interpellata dall’Europarlamentare Ignazio Corrao, su sollecitazione degli attivisti del Coordinamento per il Territorio contro le discariche di Armicci e Bonvicino e del Comitato Antudo Lentini, la Commissione Europea ha espresso un giudizio fortemente negativo sull’iter amministrativo, in corso presso la Regione, per l’autorizzazione all’allargamento della discarica di Grotte S.Giorgio, a cavallo dei territori di Lentini e Catania, di proprietà della Sicula Trasporti della famiglia Leonardi.
La risposta è arrivata lo scorso 4 Gennaio, a seguito dell’interrogazione parlamentare del membro del Parlamento Europeo Ignazio Corrao, esponente del gruppo Greens/EFA. L’eurodeputato siciliano, a seguito di un’interlocuzione con il Comitato Antudo Lentini e le associazioni cittadine riunite nel Coordinamento per il Territorio che da anni lottano per la chiusura e la bonifica del sito, aveva chiesto negli scorsi mesi alla Commissione di esprimersi circa la legittimità e l’opportunità della presenza del mega – impianto per lo smaltimento di rifiuti in un territorio già ampiamente compromesso dal punto di vista ambientale e di dare una valutazione giuridica, in termini di coerenza con le direttive europee in materia, rispetto all’iter autorizzativo ancora in corso presso la Regione per il raddoppio della sua capacità di abbancamento.
La Commissione Europea ammonisce le autorità competenti sulla violazione delle direttive comunitarie sulle discariche
Il monito della Commissione è chiaro: l’autorizzazione all’esercizio di un impianto di questo tipo non può essere concessa se “costituisce un grave rischio ecologico” e l’autorità competente “deve garantire che sia rilasciata un’autorizzazione solo se il progetto è conforme ai requisiti della direttiva sulle discariche”.
Il messaggio alla Regione Sicilia, che nonostante le proteste degli abitanti e l’inchiesta della Procura di Catania che ha portato al sequestro dell’impianto nel 2020, non ha ancora provveduto ad interrompere definitivamente la procedura autorizzativa per il suo allargamento, sembra netto e perentorio, avvertendo sul rischio evidente che la situazione attuale configuri una palese violazione della direttiva europea in tema di discariche e della normativa comunitaria sull’Economia Circolare.
Corrao invita la Regione a bloccare le autorizzazioni alla Sicula Trasporti.
Secondo il proponente dell’interrogazione, l’Onorevole Ignazio Corrao, il giudizio espresso dalla Commissione Europea conferma le preoccupazioni degli abitanti del comprensorio interessato da quella che, in una nota, definisce «una bomba ambientale e sanitaria» e sottolinea l’urgenza della questione specificando come abbia »denunciato alla Commissione UE che la discarica è attualmente oggetto di inchiesta della Guardia di Finanza, che ha portato all’arresto dei gestori per smaltimento illecito dei rifiuti e disastro ambientale. Come se non bastasse, tutti i decreti di A.I.A. rilasciati per gli allargamenti precedenti non avevano conformità legislativa. Infine, si trova in prossimità delle più importanti zone siciliane per biodiversità e sta colpendo migliaia di residenti con effluvi nocivi e percolato riversato in mare”. In seguito a questo pronunciamento della Commissione, l’eurodeputato Corrao auspica “che le autorità regionali verifichino i danni ambientali prodotti finora e interrompano immediatamente l’iter e in generale tutti i progetti provenienti dai soggetti inquisiti».
Il Comitato Antudo Lentini chiede la chiusura e la bonifica della discarica
Da parte del Comitato Antudo Lentini, in una nota è stato espresso un ringraziamento all’On.Corrao per aver portato fino alla Commissione Europea la loro battaglia contro il più rilevante tra i tanti impianti inquinanti presenti sul territorio lentinese, rappresentando un ulteriore tassello di una lotta che li vede impegnati ormai da anni, ribadendo che «noi come abitanti chiediamo la chiusura della discarica e la bonifica del territorio, l’impianto sovradimensionato rispetto alle necessità del territorio risponde solo a logiche di profitto e non tiene conto delle salute e del benessere del territorio».