Melendugno: la lingua degli ulivi e quella dei burocrati.
6 aprile: il Tar del Lazio ha sospeso l’espianto degli ulivi in Puglia, accogliendo con decreto l’istanza della Regione Puglia per l’annullamento, previa sospensione, delle note del ministero dell’Ambiente con le quali veniva dichiarata pienamente ottemperata la prescrizione A. 44 riferita alla cosiddetta fase zero dei lavori, autorizzando Tap all’espianto degli ulivi nell’area del cantiere di Melendugno. Il Tar ha sospeso l’efficacia dei provvedimenti in attesa della discussione dell’istanza cautelare fissata per il 19 aprile. Il Tar ha ritenuto che «essendo già state avviate le operazioni di espianto, la misura cautelare richiesta possa venire accordata, ai soli fini dell’immediato riesame dell’atto impugnato da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ( Mattm), con riferimento sia alle osservazioni e alle competenze della Regione (specificate nella citata prescrizione A44), sia in base all’avvenuta presentazione al medesimo Ministero, da parte di Tap, di istanza di verifica di assoggettabilità a Via del progetto esecutivo, relativo alla realizzazione del microtunnel; quanto sopra, a fini di ottimizzazione e adeguato scaglionamento temporale degli interventi di cui trattasi, in considerazione dei tempi tecnici necessari per le fasi procedurali ancora da svolgere, senza pregiudizievoli situazioni di stallo e fatta salva la ricerca delle soluzioni più opportune, per il soddisfacimento dei molteplici interessi pubblici coinvolti».
Così parlarono i burocrati.
Intanto, si registrano nuovi danneggiamenti in località San Basilio, a San Foca di Melendugno. Tutto il lotto A/1 risulta stamani totalmente privo della recinzione metallica, completamente divelta. Peccato.
Le strade di accesso al cantiere sono nuovamente sbarrate da blocchi fatti con pietre, materiale di risulta e pneumatici. Tutta l’area è praticamente interdetta al traffico veicolare. Peccato.
Così parlarono gli ulivi.