Messina, appello al sindaco De Luca: «pescare per sfamare le nostre famiglie»
«Vorremmo pescare per sfamare le nostre famiglie». È questa la richiesta di una trentina di disoccupati al sindaco di Messina, Cateno De Luca. Vogliono una deroga alle restrizioni in casa per poter andare a pesca e risparmiare sulle spese quotidiane. Sono pescatori di Ganzirri e Torre Faro che grazie a questa attività sono sempre riusciti a garantire un piatto a tavola alla propria famiglia. Ora, a un mese dall’inizio della quarantena, il peso del blocco comincia a farsi sentire.
Le parole dei pescatori
«Siamo disoccupati, siamo pescatori dilettanti di Ganzirri e Torre Faro, non abbiamo partita Iva, vogliamo solo pescare per noi e i nostri parenti. Siamo senza lavoro, come muratori che vivono alla giornata. Anche noi siamo così» – affermano – «Sappiamo che per legge dobbiamo prendere cinque chili al massimo di pesce al giorno. Il pescato lo portiamo a casa, non lo rivendiamo. Se in questa fase si esce per poter andare in ferramenta o ad acquistare articoli per bambini, perché noi da soli non possiamo andare a pesca?». E concludono: «Dal 4 marzo siamo fermi e viviamo con maggiori difficoltà di altri questo periodo. Chiediamo al sindaco di uscire di casa per poter andare a pescare».
Insomma, #iorestoacasa vale per tutti, ma non tutti vivono la stessa situazione. La quarantena non è facile, soprattutto se Stato italiano e Regione si preoccupano più di misure volte alla militarizzazione del territorio – che costano ogni giorno migliaia e migliaia di euro – piuttosto che di emanare misure veramente efficaci per sostenere chi si è ritrovato da un giorno all’altro senza lavoro o chi era senza reddito già da prima.