Messina: dopo le polemiche occupato il Seguenza

Messina: dopo le polemiche occupato il Seguenza

Gli studenti e le studentesse del Liceo scientifico “G. Seguenza” hanno deciso questa mattina di occupare la scuola con un’assemblea autoconvocata.
Già il 10 Dicembre scorso, gli studenti e le studentesse delle scuole messinesi, tra cui il Seguenza, si erano mobilitati contro le criticità delle scuole. Il sit-in organizzato a Piazza Unione Europea (Municipio) aveva visto la partecipazione di centinaia di studenti. I “seguenzini”, già allora, criticavano la discussa richiesta del contributo “volontario”, sostenendo che questa contribuisse alla 《suddivisione della popolazione studentesca in base alle capacità economiche delle famiglie》, oltre ovviamente a tutte le problematiche strutturali della scuola. A essere contestato era, dunque, soprattutto l’importo. 《È inaccettabile che sia richiesto a ogni alunno, in una scuola pubblica, un contributo, praticamente obbligatorio e solo apparentemente facoltativo, di 75 euro a inizio anno.》.
A scatenare l’indignazione, nei giorni scorsi, sono state le frasi pronunciate dalla preside Lidia Leonardi durante l’assemblea autoconvocata post sit-in. Soprattutto la frase che accostava il liceo a una scuola di prestigio rispetto a un professionale. Famiglie, quelle del Seguenza, agiate e che possono permettersi di pagare 50 euro, a detta della preside.
Impossibile stare in silenzio davanti a tali affermazioni. Da subito si sono accentuate le mobilitazioni. Prima attraverso una forte campagna mediatica, ricevendo il consenso di tutta la città, e pretendendo le scuse della preside. Adesso, passando ai fatti concreti: non bastano le scuse, vogliono risposte.
Quello che chiedono è maggiore chiarezza. 《Il contributo dovrebbe essere volontario e escluso ai minori di 16 anni, frequentanti la scuola gratuita e dell’obbligo》- affermano i rappresentanti d’istituto. Chiedono che le spese a cui sono destinati questi contributi siano decisi insieme ai rappresentanti degli studenti e dei genitori e che l’accesso ai vari progetti 《sia garantito anche a chi non ha pagato》- seguono.
Inoltre, denunciano la totale assenza di materiale e strumentazioni per l’indirizzo artistico. Hanno ragione a chiedersi dove finiscono i soldi dei contributi “volontari” se a essere carenti sono anche i servizi igienici funzionanti. Una situazione non più accettabile e che vede nelle parole della preside la goccia di un vaso pieno di problemi.
Ad aggiungersi la ormai accertata condizione in cui versano tutte le scuole siciliane. Le porte si aprono tutte verso l’interno, costringendo gli studenti a seguire le lezioni in strutture fatiscenti e continuamente sotto allarme, nel caso in cui un tetto cadesse o una porta funzionasse male in caso di pericolo.
Quello che stanno dimostrando gli studenti e le studentesse è la volontà di cambiare le cose, di opporsi a una condizione che non può più essere accettata!

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