Messina: riparte la mobilitazione per il diritto alla casa

Messina: riparte la mobilitazione per il diritto alla casa
« Il salario medio di un messinese è di 800 euro mensili, mentre l’affitto medio è di 500 euro». E’ tutta in questa frase pronunciata da Antonio Currò, dell’Unione Inquilini, il senso della manifestazione per il diritto all’abitare che si è svolta ieri mattina preso il Comune di Messina. 

Al centro dell’iniziativa c’erano le rivendicazioni delle famiglie ospiti delle abitazioni di transito, che stanno vivendo un vero e proprio calvario, ma nella piattaforma, discussa in fine giornata nell’incontro con l’amministrazione rappresentata dal sindaco Federico Basile e dall’assessora delle politiche sociali Alessandra Calafiore, erano elencati i bisogni inevasi di un settore sociale massacrato dalla crisi a cui è stato tolto anche il sostegno minimo rappresentato dal reddito di cittadinanza.

L’immaginario scelto dai manifestanti è stato costruito intorno alla serie TV de La Casa di Carta, a collegare il tema della fragilità abitativa, ma anche dell’intento conflittuale dell’iniziativa, rappresentato dall’ingresso collettivo non preventivato, con tanto di felpe rosse e maschera di Salvador Dalì, a Palazzo Zanca dietro lo striscione che riportava una frase celebre del “professore”: andrà tutto bene, siamo la resistenza. Come è ovvio, quello di oggi è stato solo un passaggio della vertenza sui temi dell’abitare che è in corso da anni a Messina, soprattutto per merito del lavoro costante dell’Unione Inquilini. Sarà necessario continuare e costruire processi di convergenza sempre più partecipati e conflittuali, strumento inaggirabile per i senza reddito e i senza casa se vogliono conquistare condizioni di vita degne.

 

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