Milazzo: la battaglia dei lavoratori ex Sicem senza stipendio da Ottobre
Tra le tante questioni che hanno a che vedere con la Raffineria di Milazzo, rimane ancora aperta quella che riguarda gli ex lavoratori Sicem. L’azienda milazzese dall’1 Gennaio 2022 non fa più parte delle imprese dell’indotto della Raffineria e l’esclusione dall’albo dei fornitori della Ram, confermata solo pochi mesi prima, ha generato ritardi nei pagamenti degli stipendi e incertezza riguardo il futuro lavorativo delle maestranze impiegate.
Da Ottobre senza stipendio
Nelle ultime settimane, però, i lavoratori hanno ricevuto rassicurazioni circa il rispetto del patto d’area e quindi sulla loro ricollocazione presso le società che prenderanno il posto della Sicem. Non sembrano esserci novità invece sul pagamento degli stipendi di Ottobre, Novembre e Dicembre, ancora attesi dai 150 lavoratori.
È per questo che nelle ultime settimane si sono organizzati autonomamente per sbloccare la situazione e ricevere finalmente i soldi che gli spettano. « Non chiediamo tanto – ci dice Fabio La Maestra ( ex Sicem ) – solo che ci vengano pagati i mesi di lavoro fatti, come è normale che sia. Abbiamo famiglie, siamo in attesa di avere certezze per il nostro futuro lavorativo e andare avanti così non è semplice».
L’incontro con il Prefetto e la promessa di un tavolo di confronto andato deserto
Il 7 Febbraio il gruppo di lavoratori ha organizzato un presidio sotto la Prefettura di Messina ottenendo un incontro con il Prefetto a cui hanno chiesto di mediare al fine di risolvere lo scontro tra la Sicem e la Ram per evitare che a pagarne le conseguenze siano i lavoratori. In quell’occasione era stato fissato un tavolo per venerdì 11 Febbraio, a cui però né il Prefetto, né i vertici della raffineria si sono presentati.
« Quello che è successo è noto», afferma su quanto accaduto La Maestra. «Abbiamo cercato di dare la scossa a una questione caduta nel silenzio. Ci siamo rivolti alle istituzioni, in particolare al Prefetto che è il rappresentante del Governo nazionale nel nostro territorio, chiedendo di mediare tra le parti con nell’interesse esclusivo dei lavoratori».
Abbandonati dalle istituzioni?
«Questa assenza generale alla riunione sia da parte della Prefettura che della Raffineria di Milazzo non è stato un bel gesto, perché lì c’erano operai e padri di famiglia che avevano e hanno il diritto di essere ascoltati e seguiti soprattutto, come abbiamo fatto noi, quando si presentano delle problematiche vere e concrete. Non siamo abbattuti e continueremo a lottare per quello che ci spetta, non vogliamo rassegnarci al pensiero che ci hanno abbandonati, ma fino ad ora questa è la triste realtà».