Niscemi: in centinaia contro il Muos
Oggi pomeriggio è tornato a manifestare il movimento No Muos. Il corteo è partito da contrada Ulmo ed arrivato al cancello 1 della base dove si è svolta un’assemblea.
Negli anni tantissime sono state le lotte contro la base militare statunitense presente nella riserva della sughereta di Niscemi. Anche questa estate, nonostante la pandemia i siciliani e le siciliane sono tornati ad opporsi alla presenza della base americana sul territorio.
Diverse sono le ragioni per dire No al Muos. Una fra le principali, riguarda l’impatto che le antenne militari – e dunque la presenza di onde elettromagnetiche – hanno sul territorio circostante e sulla popolazione.
Il Muos inoltre è lo strumento più potente che gli Stati Uniti hanno a disposizione per le guerre che muovono nel mondo. Allo stesso tempo, è uno dei tanti simboli della condizione coloniale che attanaglia la Sicilia, che prevede uno sfruttamento delle risorse materiali e umane a vantaggio degli interessi economici dello Stato Italiano e delle nazioni alleate.
C’è, poi almeno un altro aspetto: quello che riguarda l’autodeterminazione dei territori, la possibilità di decidere in cosa investire – se spendere soldi in morte e distruzione o, per esempio, in servizi da erogare ai cittadini e in opere che consentano un reale sviluppo del territorio.
La lotta no Muos è esempio della forza e della compattezza dei siciliani contro le opere devastanti che invadono il territorio. Il movimento no Muos insegna che la liberazione dall’asservimento agli interessi altrui, dallo sfruttamento incessante delle nostre risorse, dall’inquinamento della terra, può avvenire solo mettendosi in prima linea contro le ingiustizie di un sistema di sviluppo che in Sicilia opera in maniera brutale e devastante. Alla violenza del sistema, i no Muos hanno sempre risposto con la lotta.