No Gassificatore Calatafimi Segesta: i cittadini protestano.
Da qualche mese, precisamente da ottobre dello scorso anno, è stato reso noto dall’amministrazione comunale di Calatafimi il progetto, presentato in giugno presso gli uffici regionali, di un impianto di produzione di biometano in contrada Gallitello. L’impianto, proposto dalla società romana “Solgesta Srl”, è ad oggi in attesa di approvazione dall’assessorato regionale ai Rifiuti e all’Energia. Fin qui tutto abbastanza lineare poiché si tratta, secondo quanto esposto dall’amministrazione alla cittadinanza nel corso di un incontro pubblico, di un impianto sostenibile e senza particolari emissioni inquinanti in quanto atto alla produzione di biometano tramite la lavorazione dei rifiuti e gli scarti provenienti dall’agricoltura e dall’industria alimentare; peccato che le cose non stiano proprio così. Peccato che, carte alla mano, vi sia una incongruenza fra quanto affermano le parole del sindaco Sciortino e quanto si evince dai documenti del progetto e dalla relazione tecnica redatta da LegAmbiente.
All’interno dell’impianto, sostengono Solgesta e amministrazione, verrebbe trattato solo l’organico a basse temperature il che eliminerebbe la formazione di diossine. Ma da quanto si apprende dalla relazione accompagnatoria le temperature previste oscilleranno tra 600 e i 1200 gradi. «La potenzialità dell’impianto è di media di 420 tonnellate al giorno di materie prime che potranno essere rappresentate anche da rifiuti organici, per complessivi 130mila tonnellate all’anno», di cui solo 60 di organico. L’impianto sarebbe anche autorizzato a ricevere carta, plastica, gomma e cartone. E ciò perché è possibile che, per errore, si possano trovare quantitativi, anche poco rilevanti, di queste materie tra l’organico trattato (una misura preventiva per giustificare la presenza di altri materiali all’interno dell’impianto).
Non ha trovato ancora risposta il motivo per cui sia stata chiesta l’autorizzazione per accogliere ben 70 mila tonnellate di altre materie, ovvero una quantità elevata e superiore a quella prevista per l’organico che è pari a 60 mila tonnellate nonché perché la scelta di un impianto del genere proprio in quest’area geografica che, statistiche alla mano, ha le più alte percentuali di raccolta differenziata.
La relazione tecnica di Legambiente Sicilia, consegnata al Sindaco di Calatafimi-Segesta Sciortino, stronca il progetto di gassificatore presentato dalla Solgesta. Viene chiarito che ci troviamo di fronte ad un impianto di trattamento termico dei rifiuti (gassificatore) rivolto alla produzione di Syn-Gas. Questi tipi di impianti sono dei veri e propri inceneritori, come ha chiarito una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 2010, e sono quindi assoggettati alla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) e non alla meno stringente AIA (Autorizzazione Integrale Ambientale). Si evidenzia che l’impianto ha una potenzialità quattro volte maggiore del limite inferiore per cui scatta l’obbligo della VIA, e che i rifiuti trattati non riguardano solo la categoria R3 (Recupero di Materia) ma anche la R1 (Recupero Energetico), ulteriore motivo per il ricorso obbligatorio alla VIA. A questo si uniscono altre incongruenze e lacune gravissime che permettono di concludere che siano assenti gli elementi necessari per una autorizzazione. La questione assume tratti ulteriormente sinistri se si tiene conto del fatto che la comunicazione del progetto fu fatta alla scadenza del termine per la presentazione di opposizioni ed osservazioni, allo scadere dei 90 giorni utili previsti per il cosiddetto “silenzio assenso”. Rispetto a tale scenario la popolazione locale, cosciente della beffa subita, si è costituita nel comitato “No Gassificatore Calatafimi Segesta” e altri comitati locali nelle cittadine limitrofe sono in procinto di sorgere, nel frattempo ad oggi sono state raccolte più di 5.200 firme e il comune di Calatafimi Segesta ha fatto dietro front sul suo parere favorevole espresso in precedenza e l’ultima dichiarazione della ditta Solgesta afferma la volontà di cambiare il progetto assicurando che verrà conferito solo organico e non più anche RSU. Il livello d’attenzione della popolazione rimane comunque alto e diversi appuntamenti di informazione e dibattito si sono dati e si daranno, tra cui uno avutosi ieri l’altro ad Alcamo presso la Cittadella dei Giovani.