«Noi non paghiamo». A Palermo e dintorni si bruciano le bollette
Giornate di agitazione a Palermo e nel paese di Altofonte contro crisi e carovita. In questi giorni lavoratori, disoccupati e commercianti hanno bruciato in piazza le bollette della luce e del gas, in protesta contro i rincari.
Quartiere della Zisa
A Palermo, nel quartiere della Zisa, disoccupati e lavoratori precari hanno manifestato la difficoltà di far fronte agli aumenti in bolletta e in generale agli aumenti relativi ai beni di prima necessità. «Oggi c’è chi fa i soldi sulle nostre spalle – afferma un gruppo di disoccupati – è una situazione insopportabile».
Quartiere Olivella
Attraverso queste azioni, lanciando un messaggio chiaro alle istituzioni – Noi non paghiamo – i partecipanti alle proteste chiedono a gran voce che all’aumento del costo della vita corrisponda quantomeno un incremento dei salari.
Dalla pandemia alla guerra internazionale, a farne le spese sembra proprio che siano le fasce più deboli della popolazione. All’incremento del costo dell’energia si aggiungono gli aumenti – in atto già da anni – su tasse, affitti, trasporti, costi per cure mediche. Contemporaneamente continuano a diminuire gli stipendi. Secondo l’Eurostat , infatti, l’Italia è fanalino di coda dell’Unione europea: l’unico paese in cui i salari annuali medi sono diminuiti, precisamente del 2,9%.
Nel frattempo, però, grandi multinazionali, compagnie petrolifere e società energetiche hanno continuato ad aumentare i propri utili.
Altofonte
Queste mobilitazioni si inseriscono tra le tante iniziative di protesta che stanno prendendo vita nel territorio siciliano sul tema dei rincari e del costo della vita.