Nominato il nuovo assessore. Non si placano le proteste.
Il suo curriculum
Il 48enne palermitano è un giornalista e scrittore, consigliere di amministrazione della fondazione Piccolo di Calanovella a Capo d’Orlando, direttore del sito giornalistico Il Sicilia, nonché fiero sostenitore del partito padano.
Ma non è stato sempre così. Samonà, col suo passato turbolento, rispecchia perfettamente l’identikit che il Presidente Musumeci aveva annunciato. «La stagione dei tecnici è finita, adesso le nomine torneranno a essere politiche»; ed ecco fatto. Il neo assessore risulta essere, infatti, un professionista dei partiti. Nel gennaio 2018 vinse le parlamentarie con i 5stelle, salvo poi essere escluso da Di Maio. Neanche il tempo di riprendersi dalla rottura, che nel settembre del 2018 ebbe un secondo colpo di fulmine. Questa volta con la Lega Nord che gli assegnò il settore cultura del partito in Sicilia.
Insomma, non poteva chiedere di meglio il nostro Presidente per la sua nomina politica che, come tutte le nomine politiche, viene fatta dai segretari di partito. Peccato, però, che nel caso di questo assessore, i segretari del partito di riferimento siano Stefano Candiani, commissario per la Lega in Sicilia, proveniente dalla sicilianissima Busto Arsizio e Matteo Salvini, segretario nazionale lombardo.
Contraddizioni su contraddizioni
C’è chi, timidamente, ha provato a difendere Samonà, precisando la sua appartenenza a una famiglia di architetti e studiosi della tradizione siciliana. C’è chi lo definisce un uomo aperto, di cultura; un uomo per bene e disponibile.
Insomma, tutti hanno dei difetti. Lui ha questo: l’essere leghista. Dettaglio da poco, per alcuni. Come se il suo essere uomo colto possa compensare il fatto di avere abbracciato il partito nordista. Come se queste caratteristiche lo rendessero più “accettabile”.
Musumeci ci sperava, ma non esiste tappeto sotto cui si potrebbe nascondere tutta la polvere della Lega Nord. Cosa c’è di peggio di un siciliano che vota Lega nord? Un siciliano iscritto alla Lega nord. E cosa c’è di peggio di un siciliano iscritto alla Lega nord? Un siciliano studioso di cultura siciliana che fa l’esperto per la Lega. Insomma questa nomina è un continuo ossimoro. Contraddizioni su contraddizioni.
Samonà non ha mai nascosto la sua vicinanza alla Lega. E come direttore del sito giornalistico Il Sicilia ha sempre concesso molto, moltissimo spazio alle posizioni del partito e ai suoi esponenti. In diverse occasioni, anche quando la Sicilia intera guardava con sdegno le azioni del Carroccio, il giornale di Samonà era pronto a genuflettersi.
Per citare un esempio, l’ultima volta che Salvini venne a visitare la Sicilia, a Palermo in migliaia lo contestarono. Samonà, invece, organizzò un intervista al miele nei locali del giornale on-line. Un intervista che si è trasformata nel più classico dei comizi che il leader padano è solito fare.
Le polemiche non si placano
Il goffo tentativo di calmare le acque del presidente Musumeci è però miseramente fallito. Come ogni giorno, da quando è partita la protesta, i siciliani e le siciliane hanno invaso le pagine Facebook della Regione e ieri anche quella del quotidiano online Il Sicilia. Il no all’assegnazione di questo fondamentale assessorato alla Lega Nord è categorico. La richiesta di dimissioni per Musumeci si rafforza. La data del 2 giugno per la grande manifestazione davanti al palazzo dell’Ars è confermata e ottiene sempre più consenso.
Musumeci deve rassegnarsi, non accetteremo mai questa decisione. Chi ha scelto di fare parte del partito che più di tutti ha denigrato la Sicilia e i siciliani, che porta avanti politiche contro la Sicilia e che la ritiene utile solo per continuare a portare vantaggi alle imprese e aziende del Nord, è un traditore della Sicilia e mai potrà ricoprire una posizione di governo nell’Isola.