Palermo e Catania: il mondo dello spettacolo scende in piazza
Due piazze piene oggi a Palermo e a Catania per i presidi organizzati dai lavoratori del mondo dello spettacolo.
«Assenza spettacolare» questo il grido che ha unito tutte le piazze.
La crisi del mondo dello spettacolo
La chiusura totale imposta dall’ultimo DPCM ha messo nuovamente in crisi il settore, già sofferente a causa della chiusura del primo lockdown. Molti erano rimasti ancora chiusi, ma molti altri si erano adeguati alle misure imposte per la riapertura e stanno subendo ora l’ennesima stangata.
Non si capacitano, i lavoratori del settore, di quali siano i motivi per cui i primi a essere sacrificati debbano essere proprio loro. I teatri e i cinema sono infatti i luoghi più adatti per adeguarsi alle misure di sicurezza di prevenzione. Per questo motivo, quello che chiedono è un sostegno concreto al comparto, ma soprattutto proposte e garanzie per il futuro.
La piazza di Palermo
A Palermo erano presenti attori, lavoratori dello spettacolo, ballerini, proprietari di scuole di danza.
«Noi, titolari di scuole di danza, abbiamo speso molti soldi per adeguarci ai protocolli» dichiara Venusia Grillo, Coordinatrice per la Regione Siciliana e Vicepresidente di Assodanza Italia. «Le nostre scuole sono sicure ma nonostante questo siamo stanti classificati come gli untori peggiori. Siamo qua per la difesa e la tutela della nostra professione» e continua «il nuovo Decreto Ristoro prevede per noi il versamento di 800€ ma noi subiamo ancora i danni dello scorso lockdown ma anche di quest’anno. Non basta. Chiediamo un ristoro concreto e un periodo di tempo che arrivi fino a giugno 2021»
«La politica è assente, sanno solo chiudere e fare promesse che poi non mantengono. Adesso pretendiamo certezze» sostiene un lavoratore del Teatro Biondo di Palermo.
«È importante lanciare un messaggio di resistenza, soprattutto da parte dei lavoratori dello spettacolo. Noi viviamo già una situazione di emergenza e questa chiusura senza uno sguardo al futuro ci preoccupa» dichiara Giuseppe Provinzano di SpazioFranco, una piccola associazione culturale di Palermo. «Abbiamo perso tutto. È necessario che ora chi ha la responsabilità di questa situazione, se la prenda una volta per tutte!».
Presente anche Emma Dante, attrice e regista teatrale di Palermo riconosciuta in tutto il mondo. «È un momento storico tremendo e noi siamo stanchi di essere sempre gli ultimi. Il governo dovrebbe mandare i sussidi che aspettiamo da aprile che aiuterebbero, soprattutto i precari, a sopravvivere. Perché di sopravvivenza si parla» dichiara.
La piazza di Catania
A Catania, in Piazza Università, gli artisti si sono concentrati portando cartelli e slogan come «i primi a fermarci, gli ultimi a ripartire». Oltre a chi lavora nel mondo dello spettacolo in piazza erano presenti anche ristoratori, commercianti, giostrai e molti altri.
«La chiusura dei teatri mette in pericolo il lavoro di tantissime persone che non lavorando non potranno portare il pane a tavola. Infatti molti, lavorando per prestazione speciale o lavorando a serata, non hanno un contratto con busta paga e , quindi, non possono richiedere la cassa integrazione.» afferma Loretta Nicolosi, attrice e rappresentante al teatro Massimo Bellini. E continua «in estate abbiamo utilizzato le strutture all’aperto riuscendo a rispettare le norme di sicurezza, ma ora ci stanno chiudendo tutti gli spazi, ciò vuol dire che i teatri non potranno fare programmazione lasciando tantissimi tecnici e operatori dello spettacolo in serissimi problemi».
Anche qui, i ballerini hanno contribuito, organizzando una performance e portando in piazza lo slogan «Danza = Distanza».
«Chiediamo di essere rispettati come categoria» continua Loretta «il teatro è un luogo sicuro, abbiamo sempre rispettato le norme anti-Covid e pensiamo che, in un momento come questo, il teatro sia necessario per fornire un momento di svago dalle incertezze e dall’instabilità di questo periodo».