Pantelleria vuole Nascere: Sindaco e Vice Sindaco in sciopero della fame

Pantelleria vuole Nascere: Sindaco e Vice Sindaco in sciopero della fame
Hanno spostato le scrivanie davanti all’ospedale proclamando lo sciopero della fame a oltranza. Questa è l’azione del Sindaco di Pantelleria, Vincenzo Campo, del suo Vice, Maurizio Caldo e del Presidente del Consiglio Comunale Erik Vallini, contro la chiusura del punto nascite dell’isola.
Continua così a Pantelleria la mobilitazione della cittadinanza contro la chiusura del punto nascite. Il 2 marzo è infatti scaduta ufficialmente la deroga dell’apertura, che non è stata poi rinnovata. Ma già da febbraio il presidio non era più in funzione.
Se la situazione era tesa da tempo, in questi giorni di emergenza sanitaria la voce delle donne dell’isola si è alzata sempre di più. Sono diverse al momento le donne in gravidanza costrette a allontanarsi dalle proprie case per recarsi negli ospedali siciliani.
In questo momento di emergenza, in cui tutti gli spostamenti, anche soltanto a pochi metri dalla propria abitazione, sono sconsigliati – se non proibiti – le donne pantesche sono costrette a prendere un aereo e spostarsi a Palermo o a Trapani per poter partorire. Secondo il Comitato Pantelleria vuole Nascere sono 2, solo in questa settimana, le future mamme lontane da casa. A maggio saranno invece 8, di cui 6 a basso rischio. Queste ultime potrebbero dunque rimanere tranquillamente sull’isola e partorire lì, senza essere sottoposte ad enorme stress e pericolo per la loro salute e quella dei loro figli.
Il Sindaco, il Vice Sindaco e il Consigliere hanno deciso di dare un segnale forte, dopo le tante richieste della cittadinanza. «Un’azione forte perché il silenzio era diventato assordante» scrivono dal Comitato. Si riferiscono al silenzio delle istituzioni, nello specifico della Regione Siciliana, che nonostante gli appelli provenienti dall’isola non ha speso parola sul tema.
 «Iniziamo questa battaglia» afferma il Sindaco, «abbiamo cercato il dialogo che si è dimostrato impossibile. Le risposte che chiedevamo non sono arrivate, per questo cerchiamo di fare una protesta civile. Pantelleria non può aspettare. Vogliamo il punto nascite perché in una situazione d’emergenza come questa ci sembra una misura ovvia».
Musumeci e i suoi si dimostrano, ancora una volta, incapaci e non interessati a gestire una situazione di emergenza come quella che sta vivendo in questo momento la comunità pantesca, non avendo come priorità la salute e la sicurezza dei siciliani e delle siciliane.
Ma la rivendicazione della riapertura del punto nascite non è la sola richiesta che al momento sta infiammando le proteste nell’isola. Ad essa si aggiunge anche la necessità di garantire cure oncologiche ai pazienti panteschi, anch’essi costretti a partire per accedere ai cicli di chemioterapia.
L’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Pantelleria, Francesca Marrucci, ha affermato che la protesta non si fermerà fino a quando non ci saranno garanzie anche per i cittadini affetti da tumori. «Ci sono dei pazienti che dopo l’atterraggio a Palermo devono raggiungere Trapani per il ciclo di chemioterapia e fare ritorno sempre da Palermo. Un viaggio stressante e debilitante che potrebbe essere evitato se si decidesse di puntare sul nostro ospedale che, tra le altre cose, è stato recentemente ristrutturato e contiene anche dei macchinari tecnologicamente avanzati» ha dichiarato l’assessore.

puoi firmare la petizione qui: http://chng.it/h9L2c6DWkS

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