Milazzo, 17 maggio: manifestazione per la salute pubblica. «Più ospedali, meno affari!»
Milazzo. Il 17 maggio, alle ore 10.30, con partenza da piazza Roma, si terrà la manifestazione “Più Ospedali, Meno Affari”, indetta dalla Assemblea Permanente per la Salute Pubblica, a cui aderiscono associazioni, comitati, rappresentanti sindacali e cittadini della fascia tirrenica della provincia di Messina e delle Isole Eolie, che si battono per una sanità gratuita, efficiente e presente sul territorio.
Dopo la grande manifestazione tenutasi un anno e mezzo fa a Barcellona Pozzo di Gotto, in cui si chiedeva con forza la riapertura del pronto soccorso della città del Longano, gli abitanti del comprensorio di Barcellona P.G., Milazzo e Lipari, tornano in piazza venerdì 17 maggio a Milazzo.
Un percorso di mobilitazione che riprende dopo l’istituzione dell’Assemblea permanente per la Salute Pubblica, a cui aderiscono associazioni, comitati, rappresentanti sindacali e cittadini che si battono contro il processo di aziendalizzazione e privatizzazione della sanità pubblica.
«Un processo – si legge nell’appello di indizione della manifestazione – che trasforma il Servizio Sanitario Nazionale strutturandolo in Aziende Sanitarie Provinciali governate da manager che operano secondo le dinamiche di mercato, orientando le risorse economiche verso le grandi strutture ospedaliere, le quali diventano vere e proprie industrie del settore sanitario aventi come principale obiettivo il perseguimento dell’economicità di gestione».
Proprio per questo è stato scelto lo slogan “più ospedali, meno affari”, perché per tutelare la salute delle persone non servono manager strapagati che fanno business, non serve privatizzare. Serve investire in prevenzione, strutture sanitarie, medici e infermieri, ambulanze e consultori.
«È ora di cambiare rotta! Il sistema sanitario deve tornare a essere basato sui principi di universalità, gratuità e solidarietà, con una presenza capillare su tutti i territori!»
L’Assemblea permanente per la Salute Pubblica fa appello a tutte e tutti, alle associazioni laiche e religiose, quelle sportive e culturali, ai Sindaci, ai consiglieri comunali dei comuni interessati, alle organizzazioni sindacali: « c’è bisogno di ripensare il sistema sanitario del territorio affinché risponda ai bisogni delle persone. Attese infinite, carenza di personale medico, ritardi delle ambulanze, chiusura di reparti e sistematico depotenziamento dei presidi sanitari territoriali sono solo alcuni esempi di ciò che siamo giornalmente costretti a sopportare. Ciò accade nell’indifferenza delle Istituzioni che dovrebbero difendere gli interessi collettivi, e che invece permettono che interi territori vengano privati delle strutture adeguate a garantire prevenzione e cure necessarie a chi li abita».