Le Coalizioni divise tra Ponte a una o a tre campate. Ma tanto è tutto finto!
Centrodestra e centrosinistra si scontrano in campagna elettorale sul tema del Ponte sullo Stretto. Per i primi andrebbe fatto a una campata, per i secondi a tre. A tutti appare evidente che si tratti solo di campagna elettorale.
Matilde Siracusano, la bandiera del SI PONTE
Come a ogni tornata elettorale, anche in occasione di queste Politiche è tornato nel dibattito politico il Ponte sullo Stretto. Nella giornata di ieri l’on. Matilde Siracusano è intervenuta a sostegno del vecchio progetto. La parlamentare di Forza Italia, attraverso un Ordine del Giorno al Decreto Infrastrutture, ha chiesto di aggiornarlo. A questo fine ha proposto di utilizzare i 50 milioni di euro presi dal Pnrr che l’esecutivo Draghi aveva riservato allo studio di fattibilità per il nuovo progetto a tre campate.
Per la Commissione De Micheli il vecchio progetto non sta in piedi
Il Governo uscente, infatti, aveva fatto proprie le risultanze del documento redatto dalla Commissione De Micheli, istituita durante il Governo Conte bis. Secondo quel documento il vecchio progetto a campata unica non era più conforme alla nuova normativa. In particolare, rimanevano dubbi sulla sostenibilità dal punto di vista ingegneristico di un Ponte a una campata di 3,3 chilometri (il più lungo al mondo è quello di Akashi e supera di poco i 2000 metri).
Vano era risultato il tentativo di inserire la costruzione del Ponte nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a causa dei tempi previsti, che andavano ampiamente oltre il termine ultimo del 2026. Conclamata, comunque, l’impossibilità che l’infrastruttura potesse auto-sostenersi con gli incassi derivati dagli attraversamenti, non rimaneva, tuttavia, che affidarsi alle risorse pubbliche. Questa la tesi del centrosinistra.
Webuild: si può fare col Project Financing
Nei giorni scorsi Salvini ha annunciato che la costruzione del Ponte sullo Stretto farà parte della piattaforme programmatica del centrodestra. Il leader della Lega faceva, naturalmente, riferimento al progetto a campata unica di Webuild. Secondo l’ex capofila del General Contractor (allora Salini Impregilo) che era stato incaricato di costruire l’opera, questa può essere ultimata in quattro o sei anni. Non ci sarebbero costi per lo Stato. Lo strumento da utilizzare sarebbe Project Financing e sarebbe necessaria solo l’integrazione di un miliardo a testa di Regione Sicilia e Regione Calabria.
Tutti sanno che è solo finzione
Tra centrodestra e centrosinistra, dunque, come al solito, la campagna elettorale si giocherà anche sul Ponte sullo Stretto. Non più, però, su Ponte SI o Ponte NO. E neanche su Ponte come opera prioritaria o Ponte come opera non prioritaria. Ma su Ponte a una campata o Ponte a tre campate? È tutta fuffa, naturalmente. Lo sanno anche loro, ma tanto è evidente a tutti che le elezioni non hanno nulla a che fare con la realtà.