Porto Empedocle (AG): barricate di munnizza contro Musumeci.
Hanno barricato le strade con la spazzatura in segno di protesta contro la mancata raccolta. Una vera e propria rivolta è andata in scena ieri sera a Porto Empedocle, diretta conseguenza del disagio che da mesi ormai la gente del posto è costretta a sopportare visto che il servizio di raccolta rifiuti è bloccato dal 4 Giugno. Gli abitanti della cittadina in provincia di Agrigento hanno caricato i sacchi su dei carrelli e li hanno ammassati tutti in un punto bloccando, di fatto, un incrocio. Poco dopo sul posto è arrivata la polizia in seguito ad una segnalazione arrivata alla questura.
Negli ultimi venti giorni gli operatori ecologici di Porto Empedocle hanno scioperato per reclamare il pagamento degli stipendi arretrati. Questi erano tornati a lavoro e, proprio ieri, il comune era stato autorizzato a conferire i rifiuti nella discarica di Timpazzo a Gela, ma solo per 8 tonnellate di rifiuti al giorno. I netturbini raccolgono la spazzatura ma quando i mezzi sono pieni devono comunque aspettare il loro svuotamento. Di conseguenza i rifiuti continuano ugualmente ad accumularsi per le strade dei quartieri, contando un quantitativo di 200 tonnellate di spazzatura ancora sparsi per le strade e in attesa della raccolta. Questo rende praticamente impossibile smaltire il secco residuo e l’umido. Nel frattempo, però, il comune ha dovuto fare i conti con la questione della discarica di Lentini, che a causa dei debiti del comune di Porto Empedocle non accetta più il conferimento dei rifiuti empedoclini.
Stamattina ha preso parola sui fatti di ieri sera anche il sindaco cinquestelle della città, dicendo che comprende l’esasperazione della popolazione ma, dice sempre il Sindaco, «questa situazione è dovuta dal fatto che la Regione ci ha lasciati soli».
È chiaro che lo sciopero e le barricate di ieri sono due atti della stessa protesta che racconta e si oppone a una gestione dei rifiuti ancora molto carente. Effettivamente la questione rifiuti in Sicilia è passata in sordina ed è tuttora molto lontana da una risoluzione effettiva. Sembrano valere poco i poteri speciali conferiti dallo Stato centrale al governatore della Regione Musumeci.
Era abbastanza prevedibile che con l’arrivo dell’estate i nodi sarebbero venuti al pettine e questa forte dimostrazione degli abitanti di Porto Empedocle che – in questo modo, hanno deciso di farsi sentire dalle istituzioni – è l’effetto di politiche che da mesi risultano essere totalmente assenti su un problema che va avanti da molto tempo e che potrebbe portare a risposte da parte dei siciliani ancora più significative. I cittadini per il momento hanno lanciato una giornata di mobilitazione per il 28 giugno.