La Processione del Giovedì Santo di Marsala
Nel corso della Settimana Santa, in Sicilia, è un susseguirsi di rappresentazioni e processioni. In particolare, il Giovedì Santo è caratterizzato da tradizioni antichissime in diverse città e paesi. La scorsa settimana vi abbiamo parlato delle Vare di Caltanissetta, oggi ci spostiamo a Marsala.
Le origini
La Processione del Giovedì Santo di Marsala, durante la quale viene rappresentata la Passione di Cristo , è una delle processioni più antiche della Sicilia.
Secondo la tradizione, la Processione nasce nella prima metà del 1600, quando la Sicilia si trovava sotto la dominazione spagnola. In quel periodo, la Confraternita di Sant’Anna costruì l’omonima chiesa e diede vita alla Processione del Giovedì Santo, attingendo dalla letteratura religiosa della liturgia della Passione di Cristo . L’origine di questo tipo di manifestazioni è da rintracciare nelle rappresentazioni sacre medievali, che venivano presentate sotto forma di commedie, composizioni e piccoli drammi muti o parlati.
La prima traccia documentata della Processione si trova nel XVII volume della Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane di Giuseppe Pitrè. Qui si fa riferimento al 1620 come data della prima recita sacra marsalese, mentre nel 1635 avrebbe avuto inizio la rappresentazione della Passione di Cristo.
Intorno alla fine del ‘700 la tradizione della Processione inizia il suo declino. Il clero e la nobiltà cittadina, il cui contributo nell’organizzazione della Processione era fondamentale, cominciarono a perdervi interesse. Da quel momento fino ai primi del ‘900 la celebrazione perse i suoi caratteri cerimoniali, trasformandosi in una festa molto popolare, organizzata interamente da contadini e operai. Con l’inizio del nuovo secolo, attraverso una serie di azioni da parte della Chiesa, la ricorrenza ha ritrovato l’originario senso religioso.
L’origine della maschera di cera indossata anticamente dai figuranti va rintracciata invece nel complesso abito vescovile dei membri della Confraternita di Sant’Anna che comprendeva, tra le altre cose, anche uno scudo raffigurante un personaggio coinvolto nel racconto della morte di Cristo. Da qui deriva il nome di Processione dei Misteri.
Secondo la tradizione, la Processione nasce nella prima metà del 1600, quando la Sicilia si trovava sotto la dominazione spagnola. In quel periodo, la Confraternita di Sant’Anna costruì l’omonima chiesa e diede vita alla Processione del Giovedì Santo, attingendo dalla letteratura religiosa della liturgia della Passione di Cristo . L’origine di questo tipo di manifestazioni è da rintracciare nelle rappresentazioni sacre medievali, che venivano presentate sotto forma di commedie, composizioni e piccoli drammi muti o parlati.
La prima traccia documentata della Processione si trova nel XVII volume della Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane di Giuseppe Pitrè. Qui si fa riferimento al 1620 come data della prima recita sacra marsalese, mentre nel 1635 avrebbe avuto inizio la rappresentazione della Passione di Cristo.
Intorno alla fine del ‘700 la tradizione della Processione inizia il suo declino. Il clero e la nobiltà cittadina, il cui contributo nell’organizzazione della Processione era fondamentale, cominciarono a perdervi interesse. Da quel momento fino ai primi del ‘900 la celebrazione perse i suoi caratteri cerimoniali, trasformandosi in una festa molto popolare, organizzata interamente da contadini e operai. Con l’inizio del nuovo secolo, attraverso una serie di azioni da parte della Chiesa, la ricorrenza ha ritrovato l’originario senso religioso.
L’origine della maschera di cera indossata anticamente dai figuranti va rintracciata invece nel complesso abito vescovile dei membri della Confraternita di Sant’Anna che comprendeva, tra le altre cose, anche uno scudo raffigurante un personaggio coinvolto nel racconto della morte di Cristo. Da qui deriva il nome di Processione dei Misteri.
La Processione oggi
Ad oggi, durante la Processione, suddivisa in otto scene, i personaggi continuano ad indossare abiti e costumi dell’epoca. Solo al Cristo però viene fatta indossare la maschera di cera, in modo da assicurarne sempre le stesse sembianze.
Il luogo di partenza è nei secoli rimasto la Chiesa di Sant’Anna, in via XIX Luglio.
Alla partenza vediamo un uomo incappucciato appartenente alla Confraternita di Sant’Anna che sostiene una lunga croce. Egli, accompagnato da altri due fratelli, annuncia l’ inizio della processione con un rullo di tamburi. Dietro sfilano le veronichette, ragazze vestite di colorati abiti che portano sul capo le coppolette , acconciature ricche di preziosi ori e gioielli.
Alla partenza vediamo un uomo incappucciato appartenente alla Confraternita di Sant’Anna che sostiene una lunga croce. Egli, accompagnato da altri due fratelli, annuncia l’ inizio della processione con un rullo di tamburi. Dietro sfilano le veronichette, ragazze vestite di colorati abiti che portano sul capo le coppolette , acconciature ricche di preziosi ori e gioielli.
Le scene oggi rappresentate sono le seguenti: Bambini vestiti da angioletti; Bambini in abito bianco ; Gruppo della Pace; Gesù accompagnato dagli apostoli; Gesù dinnanzi a Caifa ; Gesù dinnanzi ad Erode ; Gesù dinanzi a Pilato ; Gesù con la Croce lungo il Calvario.
Chiude la Processione la Statua di Cristo Morto, portata su un lenzuolo bianco da trentadue giovani chiamate Figlie di Maria, vestite di nero con cordoni dorati e scialle bianco, e infine, la Statua dell’Addolorata .
Chiude la Processione la Statua di Cristo Morto, portata su un lenzuolo bianco da trentadue giovani chiamate Figlie di Maria, vestite di nero con cordoni dorati e scialle bianco, e infine, la Statua dell’Addolorata .
A sera inoltrata si mette in scena la Crocifissione , che rappresenta il momento conclusivo della Processione del Giovedì Santo.