Quale piano per il nostro territorio?
Il Comitato territoriale Antudo Lentini ha inviato una nuova Pec ai sindaci di Lentini, di Carlentini e di Francofonte e all’ASP.
Qui il testo:
“Al Sindaco del Comune di Lentini
Al Sindaco del Comune di Carlentini
Al Sindaco del Comune di Francofonte
Al Responsabile ASP distretto di Lentini
Oggetto: Emergenza COVID 19 – Interventi di contenimento sul territorio del comprensorio di Lentini, Carlentini, Francofonte.
Fin dall’inizio dell’emergenza Covid 19 il Comitato Antudo si è fatto portavoce delle richieste espresse dai territori perché si avviassero piani di prevenzione , monitoraggio e reale contenimento del contagio nel territorio, richieste rimaste ottusamente inascoltate pressoché ovunque.
Unica soluzione proposta dallo Stato per il contenimento della diffusione del contagio è stato uno sbrigativo e poco lungimirante “il contagio si ferma restando a casa”. Questo mentre la maggior parte dei lavoratori impegnati nella produzione, nell’agricoltura, nella distribuzione, nella sanità, nei servizi, nel settore dell’energia, continuava ad uscire di casa per lavoro.
Per settimane ha dominato sulla scena pubblica la strategia del lockdown. Governatori e sindaci hanno fatto a gara a emanare ordinanze sempre più restrittive nei confronti di una popolazione che nella stragrande maggioranza aveva già deciso (per paura e per senso di responsabilità) di rifugiarsi in casa per evitare l’intasamento di strutture sanitarie già devastate dai tagli di personale e strutture.
Dopo più di un mese di questa “strategia”, da qualche settimana si parla un po’ ovunque di ripartire, di fase 2.
Ne parla il Governo, le forze politiche, sindacati e Confindustria. Sembra che la nuova parola d’ordine sia: dobbiamo convivere con il virus.
Si deve “ripartire”, quindi, ma senza che siano stati messi in atto piani particolari di prevenzione, quanto meno nei territori ove finora l’epidemia è stata meno virulenta.
Per contenere il contagio sono decisivi la diagnosi precoce, l’isolamento e il trattamento e – ripetono gli esperti – la tracciabilità. Aver conto, quindi, degli asintomatici è decisivo. È per questo che molte Regioni stanno cominciando ad affiancare ai tamponi rinofaringei i Test rapidi ematici (che richiedono pochi minuti per il risultato).
È, lo ripetiamo, indispensabile sapere quanti asintomatici circolano per le strade o si recano sui posti di lavoro ed è importante perché, come è ormai noto, tra il 50 ed il 75% degli infetti è completamente asintomatico.
Nel nostro precedente documento, inviato via Pec giorno 01.04.2020, avevamo evidenziato la necessità di procedere nel nostro territorio al monitoraggio della diffusione del virus e chiesto ai Sindaci del comprensorio e al Prefetto interventi sul territorio che ora diventano indispensabili in vista della cosiddetta ripartenza.
Abbiamo ritenuto e riteniamo sia ancora assolutamente indispensabile identificare il più alto numero possibile di persone infette asintomatiche che sono la principale fonte di infezione.
Con molta attenzione avevamo quindi accolto la notizia del protocollo del Comune di Lentini del 3 aprile 2020 “STRATEGIA DI SORVEGLIANZA TERRITORIALE, PROTOCOLLO CITTADINO DI IDENTIFICAZIONE E ISOLAMENTO CASI POTENZIALMENTE INFETTI DA COVID-19, INDIVIDUATI TRAMITE TEST IGG/IGM.”
Ci sembrava e ci sembra un buon inizio per una strategia che deve allargarsi fino a comprendere l’intera popolazione del nostro comprensorio.
A distanza di settimane dalla pubblicazione del protocollo del 3 aprile 2020 tuttavia non abbiamo avuto alcuna altra informazione sulla realizzazione dello stesso, non sappiamo se i test sono cominciati e quali categorie abbiano coinvolto, con quali modalità sono raccolti e studiati i dati e da chi.
E non sappiamo neanche quali tipi di monitoraggio stia effettuando l’ASP di Siracusa, non sappiamo quale è la diffusione del virus nel territorio, non sappiamo il numero dei tamponi effettuati nel nostro territorio, quali categorie sono state interessate, quali sono gli esiti.
La cittadinanza non conosce con chiarezza le strategie messe in campo e a chi spetta la competenza di stabilire se un soggetto vada o meno sottoposto a tampone.
Mentre è di questi giorni la notizia che nell’unico luogo in cui i tamponi e i monitoraggi a tappeto sono stati realizzati, Vo Euganeo, non si hanno notizie di altri contagi e ci si appresta ad iniziare il terzo monitoraggio, qui nel nostro territorio non conosciamo l’entità reale della diffusione del virus e quali sono i pericoli connessi all’inevitabile passaggio alla fase 2.
Il Comitato territoriale Antudo nella constatazione che la realizzazione di tamponi continua ad essere molto limitata e in molti casi assente – anche in presenza di sintomi riferibili a Covid-19 – e che per i tamponi eseguiti i risultati tardano spesso ad arrivare; nella mancanza assoluta di dati sulla diffusione del virus nel nostro territorio; facendosi interprete delle giustificate preoccupazioni del territorio chiede ai Sindaci del comprensorio nella loro veste di responsabili della salute pubblica un’azione decisa di intervento affinché di concerto con le autorità sanitarie possa avviarsi nel nostro territorio il monitoraggio volto alla prevenzione e al contenimento del contagio.
Nella consapevolezza che sono le autorità sanitarie a coordinare gli interventi, ma nella convinzione che sia diritto di ogni cittadino sapere come viene affrontata l’emergenza nei territori che abitano, chiediamo ai Sindaci interventi chiari, precisi, autorevoli e la chiarezza di comunicazioni nei confronti della cittadinanza.
Ora più che mai la risposta fin qui data dalle istituzioni per il contenimento del contagio non può più essere il “distanziamento sociale”.
Si chiede a tal fine di voler comunicare anche tramite apposita videoconferenza:
- quale sia il piano di interventi predisposto per il contenimento dell’epidemia nel nostro comprensorio e con quali criteri si procede al monitoraggio della diffusione del contagio;
- se si è cominciato ad effettuare test sierologici e a quali categorie;
- gli esiti di tale eventuale monitoraggio;
- quale è l’autorità che pianifica gli interventi sanitari nel territorio di Lentini; a chi spetta la decisione sui tamponi da effettuare e a quali categorie sono rivolte; da chi è costituita la cabina di regia?”
Attendiamo un riscontro.
Comitato Territoriale Antudo Lentini