Tra sacchi di munnizza e politici venduti!
Riportiamo qui il comunicato del comitato Antudo Lentini in merito all’emergenza rifiuti in Sicilia e lo stop al conferimento presso la discarica di Lentini.
Emergenza rifiuti! Discarica satura!
…e l’immondizia ci sommerge sempre di più. Emergenza? Dopo 30 anni è possibile essere sempre e “ancora in emergenza”? Ancora con questa storia? A noi appare chiaro che non esista la volontà politica di gestire questa situazione. Si stanno dispiegando politiche volte ad aprire la strada agli inceneritori, impianti che non risolvono il problema delle discariche, che non riducono il rifiuto prodotto, che non sono meno inquinanti di un ciclomotore (come qualche politicante senza scrupoli né vergogna ha dichiarato!).
Quali soluzioni dalle istituzioni in questi anni?
Sulle possibili soluzioni alternative a discariche e inceneritori, associazioni e comitati hanno prodotto appelli e documenti tecnici, organizzato seminari e innumerevoli incontri con esperti di fama internazionale. Ogni richiesta di collaborazione, ogni appuntamento è stato disertato sia a livello locale sia a livello regionale.
I vari governi regionali hanno avuto anni per attuare le alternative, avrebbero potuto mettere a punto politiche volte alla riduzione del rifiuto, volte a incentivare impianti di trattamento per il riciclo, il riuso e il recupero della materia (ricordiamo che l’Europa vive una crisi di scarsità di materia e anche per questo le direttive europee hanno disincentivato la realizzazione degli inceneritori!) e invece hanno deliberatamente scelto di ammazzare la nostra terra. Per i loro interessi hanno chiuso gli occhi coprendoseli con mazzette di denaro sporco di sangue e adesso ci lasciano a morire tra la nostra stessa munnizza. Le responsabilità sono gravissime e molteplici su più fronti, si pensi ad esempio all’inchiesta mazzetta sicula, di cui si parla sempre troppo poco e non per caso.
Difendiamo la nostra terra con i denti!
Ci hanno provato a fregare con una raccolta differenziata di facciata che serve a ben poco se mancano impianti di trattamento, se non c’è controllo e nessuna incentivazione.
Di fronte a tutto questo occorre che gli abitanti si impongano con forza, occorre che le amministrazioni locali abbandonino la correttezza della forma e ingaggino una dura battaglia per salvare i territori. Andare avanti così significa suicidarsi. Alziamo la testa, questa è la nostra terra. DIFENDIAMOLA CON I DENTI!