Salvini, Salvini / va’ a cogghiri luppini.
Una città blindata, presidiata da un abnorme contingente di forze di polizia, elicotteri, camionette e perquisizioni a tappeto a Catania nei giorni precedenti, eppure niente ha impedito che a Aci Castello si manifestasse contro la presenza di Salvini. Un buon corteo, festoso e rabbioso.
Costretto a rinchiudersi in un alberghetto, con il suo servo sciocco Attaguile e un pugno di meschini trafficanti di voti in cerca di qualche poltrona, il capo della Lega ladrona ha fatto la sua comparsata, mangiato qualche arancino – che gli vada storto – detto qualche scemaggine e se n’è andato via. La Sicilia non lo vuole, ma lo Stato italiano sì. Per lo Stato italiano, Salvini è il cocco di mamma. Lo Stato italiano – quello da cui voleva la secessione ma da cui intanto intascava rimborsi e denari e poltrone – gli mette a disposizione uomini e mezzi perché razzoli la sua politica di odio e divisione. Allo Stato italiano, uno come Salvini serve, eccome.
Anche a Messina, dove Salvini è apparso brevemente prima di essere spostato a Aci Castello, il cocco di Stato s’è dovuto rintanare al chiuso, un sit-in protestava davanti al Palacultura. Il clandestino Salvini ha detto due scemaggini sul Ponte, ha mangiato la sua granita di limone – che gli vada storta – e poi s’è fatto scortare per andare nel suo alberghetto dove lo aspettava quello “scambista” di Attaguile.
La Questura di Catania ha creato un clima di terrore nei giorni scorsi (forse facendo prove generali in vista del G7 di fine maggio a Taormina), come dovessero arrivare i barbari, i saracini, i turchi, spaventando i cittadini di Aci Castello, chiudendo il lungomare e le piazze. Ma l’unico turco qui, l’unico invasore vero è Salvini – e i poliziotti dello Stato italiano sono i suoi mercenari, i suoi lanzichenecchi. Ci saranno siciliani tra loro? Ci saranno meridionali fra loro? E si fanno sputare in faccia e pure riveriscono questo nuovo padrone? Qual è la vostra dignità di uomini? E’ questo che fate, schierarvi con i “francesi” contro i nuovi Vespri?
Giovani donne e uomini con il sangue siciliano nelle vene hanno gridato la loro rabbia per le strade di Aci Castello. Mai con Salvini. L’unico immigrato indesiderato. Mai con chi mette lavoratori contro lavoratori, disoccupati contro disoccupati, poveri contro poveri. Vada a Bruxelles, dove si prende il suo ricco stipendio da eurodeputato, vada in Padania a cantare coretti anti-meridionali, vada a Roma a leccare il culo a Berlusconi, ma fuori dai coglioni. Fuori dalla Sicilia.
Odio-la-lega / lalallallalà / odio la lega.