San Vito Lo Capo, la spiaggia che scompare – #nomarineresort
Riceviamo e pubblichiamo questo contributo del comitato #nomarineresort di San Vito Lo Capo sul grave pericolo causato dall’erosione del litorale locale.
Noi lo segnaliamo da mesi, ma numerosi studiosi e cittadini lo sostengono da anni, che la vita stessa di San Vito Lo Capo è in grave pericolo a causa dell’EROSIONE GALOPPANTE del litorale.
L’ultimatum arriva dallo studio di un nostro conterraneo che evidenzia le criticità di fronte alle quali non possiamo restare indifferenti.
Se necessario, siamo pronti anche alla battaglia legale per reati ambientali.
La premessa:
L’erosione del lido sanvitese ha raggiunto livelli molto preoccupanti, in particolare ad est dove da mesi la sabbia scompare per lasciare il posto a sassi ed argilla millenaria. Lo strato di terra compatta sottostante la spiaggia, che costituisce la base indefettibile per la stabilità futura del banco di sabbia, si sta sciogliendo. Il rischio, quindi, è quello di giungere ad un punto di non ritorno del fenomeno erosivo.
Lo scioglimento del substrato di argilla, infatti, potrebbe rendere vani anche i futuri ripascimenti
Ciò sta accadendo nonostante tutto il denaro pubblico speso negli ultimi anni per tamponare il problema. Denaro di tutti i cittadini e corregionali.
Si pensi ai numerosi ripascimenti finanziati dalla Regione Siciliana: centinaia di migliaia di euro che hanno permesso, negli anni, solo di porre un rimedio temporaneo al problema.
Ci sono poi i numerosi studi commissionati dalle amministrazioni alle Università (l’ultimo, ma non l’unico, quello all’Università Kore di Enna) e agli studi privati che, al momento, non hanno prodotto un progetto risolutivo.
Il rischio di estinzione (si, di estinzione) cui va incontro la nostra cittadina è grandissimo, ma pare che le segnalazioni sui social, le lettere agli enti, gli articoli di giornale, non siano sufficienti a catturare l’attenzione della classe politica e della stampa.
Di erosione costiera ne avevamo già parlato il 27 agosto 2019 , riprendendo una serie di articoli che mettevano in evidenza i gravi danni subiti dal litorale sanvitese.
Oggi, come ogni estate, il tema torna di attualità. La frequentazione delle spiagge, infatti, rende tangibile la ridotta profondità del litorale e l’affiorare dello strato argilloso e degli scogli sottostanti la sabbia.
Legambiente, solo un mese fa ha lanciato un concorso fotografico per denunciare i danni subiti dalle coste italiane a causa dell’erosione. Un quadro, quello descritto, davvero preoccupante nel quale San Vito si inquadra perfettamente.
Il nostro Comitato, dopo aver inviato il 2 giugno una segnalazione agli enti competenti (qui trovate il documento ufficiale) ha deciso di tornare a scriverne pubblicamente.
A sollecitare una nostra azione anche il recentissimo studio di un conterraneo, il Dott. Livio Munna il quale, spinto dall’amore per il nostro territorio, ha dedicato una parte dei propri studi in Scienze e Tecnologie Geologiche al fenomeno dell’erosione della fascia costiera di San Vito Lo Capo.
La tesi di Munna si focalizza su come le opere marittime abbiano influito sul fenomeno erosivo della costa sanvitese. Nello studio, l’area costiera è stata caratterizzata dal punto di vista fisiografico, oceanografico, geologico, geomorfologico e antropico per un periodo compreso tra il 1941 e il 2019.
Il dato più significativo è legato alla catastrofica erosione avvenuta tra il 1968 ed il 1992 che ha condotto alla SCOMPARSA di circa il 30% della costa sanvitese: CINQUANTAQUATTRO MILA metri quadrati di costa perduti!
L’ipotesi
Che cosa può aver scatenato l’accelerazione dell’erosione è una domanda che si sono posti in tanti.
Il Dottor Munna, in particolare, ha individuato nel prolungamento del braccio di sopraflutto del porto costruito negli anni 70, una delle principali cause del fenomeno erosivo che interessa il litorale sanvitese. Ma attenzione, perché Munna è solamente l’ultimo (non certo per importanza) del nutrito gruppo di scienziati, docenti universitari e studiosi a giungere ad una simile conclusione, attraverso analisi concrete e metodo empirico.
Per comprendere meglio la gravità del fenomeno possono essere utili alcune foto in cui il litorale risulta evidenziato.
Dal testo “Opere marittime e modificazione della morfodinamica costiera nella Baia di San Vito Lo Capo. Dott. Livio Munna – Università degli Studi di Palermo – luglio 2020”
È importante notare come l’equilibrio cui pare giungersi dal 1992 ad oggi sia assolutamente illusorio. Infatti, sebbene (in termini assoluti) i metri quadrati di spiaggia siano rimasti uguali, la costa continua ad assottigliarsi ad est per ingrandirsi ad ovest. Ciò significa che il fenomeno erosivo è galoppante: esso, da un lato produce il restringimento del litorale con conseguente erosione della base d’appoggio argillosa del banco di sabbia, dall’altro, procura un inarrestabile, così stando le cose, insabbiamento del porto.
Non c’è più tempo! Per la vita stessa di San Vito Lo Capo bisogna agire!
San Vito lo Capo è amata e conosciuta per la meravigliosa spiaggia organica di sabbia bianca e coralli rossi.
È comprensibile come, in mancanza di interventi efficaci, l’erosione potrà comportare uno spaventoso danno ambientale dovuto alla scomparsa di un intero litorale, ma anche ripercussioni su tutto il comparto turistico che accoglie viaggiatori da tutto il mondo e promuove un territorio di inestimabile bellezza.
Non è un caso che da qualche anno l’associazione Mondo Balneare si sia attivata con denunce per reati ambientali nei confronti delle Regioni, responsabili della tutela delle coste, al fine anche di tutelare gli interessi economici di stabilimenti e strutture balneari.
È frustrante sapere, come denunciato da Mondo Balneare, che spesso i fondi per gli interventi risolutivi ci sono ma che mancano programmazione, progetti ed organizzazione da parte degli enti pubblici destinati ad attuare i necessari interventi di salvaguardia.
Cosa si può fare:
Studiare i nuovi fenomeni climatici e mettere da parte la logica dell’emergenza, con i conseguenti interventi invasivi (che noi aborriamo, lo abbiamo sempre detto), per attuare un piano di salvaguardia che tuteli la nostra costa dal consumo di suolo e dall’evolversi dei fenomeni climatici del Mediterraneo.
Oggi chiediamo a gran voce ai nostri rappresentanti locali e regionali il coraggio di azioni decise che perseguano l’esclusivo obiettivo della salvaguardia dei litorali e siamo pronti ad intraprendere una battaglia legale per ottenerle.
Chiediamo un intervento CONCRETO ED EFFICACE, chiediamo un FUTURO per la nostra spiaggia!
#nomarineresort