San Vito Lo Capo: bufera sul servizio mensa. Protestano i genitori
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei genitori rappresentanti di Istituto del plesso “Gagliano” di San Vito Lo Capo in merito alla richiesta negata del servizio di refezione
Nei mesi scorsi i genitori degli alunni del plesso “Gagliano” hanno chiesto l’erogazione del servizio mensa presso la scuola dell’infanzia di San Vito Lo Capo.
La risposta dell’Ente, che in data 6 agosto 2020 ha comunicato di non poter assicurare l’erogazione del servizio mensa per l’a.s. 2020/2021, è parsa ai genitori assolutamente insoddisfacente.
I rappresentanti e la missiva alle autorità
I rappresentanti del Consiglio d’Istituto – Froiio, Battaglia, Gregorio, Grammatico – hanno, dunque, scritto un’ulteriore missiva. Questa volta indirizzata anche al Prefetto, all’Ufficio Scolastico Provinciale e alla Dirigenza, evidenziando come l’argomento dell’esiguità dei fondi disponibili sul bilancio ordinario, causa emergenza pandemica, è in parte smentito dal fatto che al Comune di San Vito lo Capo […] sono stati recentemente destinati €15.000 di «Fondi Europei di Sviluppo Regionale (FESR) – Adeguamento e adattamento funzionale degli spazi e delle aule didattiche in conseguenza dell’emergenza sanitaria da Covid-19».
«La vostra azione – proseguono i rappresentanti – risulta, ad esempio, in evidente contrasto con quelle che sono le linee guida emanate all’interno del “PIANO SCUOLA 2020-21”. Quest’ultimo sancisce il ruolo sociale ed educativo della refezione scolastica, partendo dal presupposto che essa vada garantita in modo sostanziale per tutti gli aventi diritto. Come motivo di ulteriore rammarico registriamo che, esattamente nello stesso giorno in cui è stata comunicata l’impossibilità di offrire il servizio di refezione, la giunta comunale ha, lo citiamo a titolo d’esempio, deliberato il finanziamento della manifestazione denominata Torneo di Beach Soccer».
«Infine – concludono gli scriventi – tale comunicazione di fatto comporta una drastica riduzione del tempo scuola, che rischia di avere impatto anche sul piano occupazionale»
La proposta dei genitori
La proposta dei genitori è quella di coprire sino al 100% degli oneri pur di usufruire del servizio.
«Laddove tuttavia – precisano – una rinnovata volontà politica dovesse stimolare le S.L. a contribuire economicamente, anche destinando un contributo minimo (perfino simbolico), quantomeno a sostegno delle famiglie nella fascia di reddito più bassa, desideriamo agevolare eventuali considerazioni tecniche ricordandoVi il dato più saliente: parliamo solo di n.16 bambini»
Ci troviamo di fronte all’ennesima prova della totale assenza delle istituzioni a sostegno delle famiglie. Una carenza che, nei comuni del Sud è più che mai tangibile.
E continuano: «Le nostre considerazioni valgono per qualsiasi Comune d’Italia, ma noi siamo famiglie sanvitesi ed è nel nostro territorio che dobbiamo concentrarci. Qui il tasso occupazionale è elevatissimo e la natalità in crescita: le donne lavorano e non possono più accettare di affidare la crescita dei propri figli ai genitori, sempre più anziani, invece che a un apparato scolastico professionale e organizzato. Abbiamo bisogno di servizi. Le famiglie hanno delle necessità che non possono essere ignorate. Ma forse si pensa che all’estremo Sud ve ne sia meno bisogno che nelle regioni cosiddette industrializzate».
Il benessere si misura con i servizi
A San Vito le famiglie patiscono già la mancanza di un asilo nido (che per chi lavora è già un triste deterrente alla costituzione di una famiglia con figli), la mancanza di sezioni primavera, di campi estivi, e anche della refezione scolastica.
La questione è attuale, ma non vogliono che venga strumentalizzata. Probabilmente nessuna amministrazione si è mai attivata rispetto alle reali esigenze delle famiglie. È una cosa che fa parte della nostra mentalità, ma che le nuove generazioni non sono più disposte ad accettare. Si tratta di servizi essenziali che necessitano di adeguata attenzione.
È cosa giusta che qualcuno inizi a sollevare questo genere di problematiche non necessariamente connesse al turismo. Perché questo significa che San Vito cresce anche nella qualità della vita. E il benessere di una cittadina si misura con i servizi, non con il reddito.