Scuole in Sicilia: a Palazzolo Acreide secondo crollo in un mese
L’Istituto Itis di Palazzolo Acreide lo scorso Sabato e Lunedì ha visto il cedimento prima di una porzione di solaio nella stanza del secondo piano della segreteria e poi nell’area d’ingresso dell’edificio.
La struttura scolastica mostra evidenti segni di decadimento.
Si pensa che le cause del crollo si possano ricondurre alle piogge abbondanti della scorsa settimana e, dunque, alle infiltrazioni.
《La struttura progettata male e realizzata ancor peggio.》- afferma il primo cittadino. È stata inaugurata nel 2004, costata alla collettività 10 miliardi delle vecchie lire e ospita 18 classi di indirizzo tecnico industriale e alberghiero.
Il Sindaco ha disposto il blocco delle attività didattiche e sono stati individuati i locali in cui gli studenti e le studentesse potranno tornare a seguire le lezioni.
In questi giorni, inoltre, è stato effettuato un primo sopralluogo con i tecnici dell’ex Provincia.
All’indomani dell’ennesimo crollo nella provincia di Siracusa, il Comitato Scuole Sicure di Siracusa scrive un’istanza chiedendo un ambiente di lavoro sicuro per
docenti, personale Ata, collaboratori scolastici e studenti in cui figurino stabilità e solidità delle strutture con garanzia di manutenzione e di condizioni igienico-sanitarie consone.
Quello di Palazzolo Acreide è il secondo episodio in poco meno di un mese di crollo del soffitto in un edificio scolastico. Il 31 Ottobre, infatti, è crollato parte del soffitto in un’aula della scuola Primaria “Settebello Nord” (plesso del Circolo didattico Teresa di Calcutta di Tremestieri Etneo). Il crollo è avvenuto durante la notte, ma per alunni e insegnanti è stato comunque destabilizzante pensare a quello che sarebbe potuto succedere se il crollo si fosse verificato in pieno giorno.
E ancora, solo ieri gli studenti e le studentesse del liceo scientifico Benedetto Croce di Palermo hanno deciso di occupare i locali della scuola per rendere note le condizioni inadeguate in cui versa la struttura: bagni senza acqua né porte, infiltrazioni a tetti e pareti, palestra sprovvista di protezioni e e rivestimenti para-urti, maniglioni antipanico guasti, fili elettrici scoperti (si sono già registrati casi di prese andate in cortocircuito), assenza di riscaldamenti, area parcheggio mal recintata e in stato di incuria.
La messa in sicurezza dei luoghi pubblici adibiti all’istruzione in cui gli studenti, dai più piccoli ai giovani adolescenti, trascorrono quasi il 50% delle ore giornaliere, dovrebbero essere al centro dell’attenzione della macchina politica che invece interviene distrattamente solo quando si palesano i segni evidenti del degrado delle strutture.