La Sicilia brucia di burocrazia
Negli ultimi giorni sono divampanti in tutta la regione diversi roghi, tra cui il drammatico incendio che ha interessato la Playa di Catania. Quest’ultimo ha causato la distruzione di due stabilimenti balneari, di diverse attività commerciali e di automobili, ma soprattutto ha messo in serio pericolo l’incolumità dei bagnanti che affollavano la zona. Sicuramente il verificarsi di questo tipo di fenomeni è conseguenza delle elevatissime temperature che sono state registrate nell’isola dall’inizio di questo mese, ma, al netto dei sospetti che guardano alla pista dolosa, ci si chiede se tali danni potevano essere evitati.
Il piano per la prevenzione degli incendi disposto dalla regione ha previsto il 15 Giugno l’inizio dei lavori per la realizzazione dei viali parafuoco, uno strumento essenziale per evitare i rischi di incendo. La SIFUS (Sindacato dei forestali uniti per la stabilizzazione) denuncia attraverso la voce del segretario Maurizio Grosso una situazione preoccupante. 《I viali parafuoco realizzati non hanno superato il 50%. Il servizio antincendio, nonostante l’evidente impegno dei lavoratori è inefficace e inefficiente poiché, oltre a registrare almeno 700 posizioni vacanti, dispone di mezzi vetusti di cui il 50% rotti. I dispositivi di sicurezza tardano ad arrivare, le assicurazioni in tanti mezzi sono scadute》, queste le sue dichiarazioni. Ci si chiede allora se la Regione e i Comuni, quindi gli enti addetti alla prevenzione di questi fenomeni, stiano reagendo con la dovuta tempestività e se i mezzi e gli uomini a loro disposizione siano adeguati. Un territorio come quello siciliano, ricco di boschi e foreste, necessita di un continuo controllo che garantisca la loro tutela e salvaguardia.
Proprio perché i mezzi a disposizione non risultano essere sufficienti, dallo scorso anno la Regione Sicilia si avvale del supporto di mezzi elicotteristici privati per fronteggiare il problema degli incendi. Nella gara di appalto di quest’anno è stato deciso di ampliare il parco mezzi passando da sei a otto elicotteri. Ciò ha comportato la lievitazione della base d’asta oltre tre milioni di euro, con un aumento di circa il 50 per cento rispetto all’anno passato. Il bando prevedeva che cinque di tali mezzi dovevano prendere servizio da metà maggio a metà ottobre e i restanti tre da metà giugno a metà novembre. La gara, indetta a fine marzo, prevedeva la possibilità di presentare offerte fino al 16 aprile. Il primo tentativo è andato deserto. Le imprese E+S Air ed Helixcom, aggiudicatesi l’appalto l’anno precedente, hanno dichiarato di non essere nelle condizioni di presentare offerta per motivi legati alla sicurezza delle operazioni. Le condizioni dettate dal capitolato d’oneri prevedono multe per mancato intervento dei mezzi antincendio anche nel caso di avaria degli elicotteri.
È stato, così, pubblicato un secondo bando nel quale, visto il prolungarsi dei tempi, oltre al capitolo riguardante le penalità per questioni di tempistiche tardive, è stato necessario posticipare il periodo di operatività dei mezzi. Il bando è stato dunque vinto dalle società E+S Air ed Helixcom; ma ad oltre tre settimane dal decreto di aggiudicazione, i mezzi non sono attualmente disponibili. Il motivo è legato all’attesa del vaglio da parte delle prefetture di Caltanissetta e di Salerno in merito a eventuali rischi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.
Nonostante ormai la procedura sembra essersi sbloccata, anche in questa situazione, a causa della scarsa tempestività nell’organizzazione delle operazioni di prevenzione e della lentezza della burocrazia, ci si è ritrovati di fronte ad una cattiva amministrazione del denaro pubblico. É stato impiegato per un servizio risultato tardivo, assente nel momento di massimo bisogno.