Sicilia: forestali in piazza per gli stipendi e la riforma del settore
Oggi i lavoratori forestali siciliani sono scesi nuovamente in piazza, dopo la giornata di protesta del 9 dicembre, di fronte Palazzo d’Orleans. Un’altra protesta si è svolta invece a Piazza del Parlamento, dove si sono radunati i lavoratori dei consorzi di bonifica.
La battaglia dei forestali
I lavoratori pretendono il pagamento degli stipendi di ottobre, novembre e dicembre, il blocco definitivo dell’iter che prevede le trattenute sugli arretrati contrattuali relativi agli anni 2006-2009 e la tanto attesa riforma del comparto forestale. Quest’ultima dovrebbe qualificare e mettere in sicurezza il loro lavoro e far cessare i prelievi forzati degli arretrati contrattuali.
La protesta durerà fino al 15 gennaio.
In questi giorni i forestali, Insieme ai dirigenti del sindacato, continueranno a protestare e interloquire con i parlamentari siciliani al fine di attivare il loro «piano B». I lavoratori vogliono infatti presentare la riforma direttamente all’Assemblea Regionale Siciliana tramite i parlamentari; sono già riusciti a parlare con alcuni deputati, chiedendogli di farsi carico della loro vertenza.
Le dichiarazioni dei lavoratori
«Pretendiamo che venga attuata la riforma del comparto forestale e, se il governo dovesse continuare a non attuarla, siamo pronti a coinvolgere diversi deputati regionali affinché la nostra proposta possa diventare legge» dichiara Giuseppe Fiore, segretario regionale Sifus-Confali.
E prosegue: «siamo qui per rivendicare i nostri diritti di fronte ad una politica regionale completamente sorda e menefreghista. Gli arretrati contrattuali li stiamo pagando tramite l’addebito in busta paga e questo è un illecito da parte del governo regionale. I 30 milioni che sono stati stanziati non dovremmo pagarli noi lavoratori ma la Regione».
Per lo sblocco degli stipendi è invece necessaria la riapertura della cassa regionale tramite l’approvazione del bilancio provvisorio, attualmente in discussione all’ARS. «Siamo stanchi delle prese in giro da parte del presidente Musumeci. Sono tre mesi che non riceviamo lo stipendio, siamo nelle mani di nessuno. Vorremmo essere sicuri di poter campare le nostre famiglie, non si può vivere così!» afferma Salvatore Ippolito, lavoratore forestale di Corleone.
Anche i consorzi di bonifica scendono in piazza
Contemporaneamente alla protesta dei forestali, si è svolto un presidio dei lavoratori dei consorzi di bonifica, sempre indetto dal Sifus-Confali, a Piazza del Parlamento. Chiedono l’approvazione del turn over, che consentirebbe il passaggio a tempo indeterminato di 411 lavoratori attualmente precari.
Una riforma che si attende da 25 anni, un’attesa che ha generato disfunzioni e inefficienza in seno al settore.
Il Sifus punta al mantenimento del testo del ddl 856 sul turnover, che annullerebbe il ricorso alle ditte esterne per carenza di personale e fermerebbe il ricorso alle vie legali sia da parte del personale dipendente che degli utenti consortili, danneggiati da un servizio che non rispetta i cronoprogrammi di manutenzione e irrigazione.
A seguito delle proteste, i lavoratori hanno incontrato l’Assessore all’Economia Gaetano Armao e l’Assessore all’Agricoltura Tony Scilla. È stato loro promesso il pagamento degli stipendi arretrati dopo la riapertura della cassa regionale, cosa che avverrà in seguito all’approvazione del bilancio provvisorio, che dovrebbe essere votato giovedì prossimo.
Per quanto riguarda la riforma del settore forestale e il blocco dei pagamenti degli arretrati, le risposte arriveranno dopo l’incontro di giovedì prossimo tra l’assessore Scilla e il Dirigente Generale del Dipartimento dello Sviluppo Rurale e Territoriale Mario Cardore.
Anche per l’approvazione dell’emendamento sul turnover, misura che interessa i lavoratori dei consorzi di bonifica, si dovrà attendere l’incontro di giovedì prossimo.