Sicilia: la Lega perde terreno

Sicilia: la Lega perde terreno
Arrivano nuovi problemi per la Lega in Sicilia. Matteo Salvini è su tutte le furie per le scelte fatte (a sua insaputa) dagli alleati del centro-destra in vista delle amministrative di ottobre.

E così ha fatto correre giù nell’Isola il commissario della Lega siciliana, Candiani, per gridare al tradimento.

 

Il centro-destra fa un passo indietro

Mentre il Capitano apre alla possibilità di federare alla Lega movimenti e associazioni – strizzando l’occhio alle forze autonomiste e al movimento del Presidente Musumeci – queste prendono decisioni che vanno in direzione opposta.
A Milazzo e a Barcellona Pozzo di Gotto, il centro-destra – formato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Diventerà Bellissima – si è unito intorno a candidati sindaci diversi da quelli che Salvini aveva benedetto durante la sua visita in Sicilia di metà giugno.
Evidentemente le dure contestazioni contro Salvini hanno lasciato il segno. Se prima la Lega aveva dei candidati da spendere in entrambe le città, adesso, a meno che non decida di correre da sola, deve rincorrere coalizioni formatesi intorno ad altri candidati. Gli alleati, viste le centinaia di persone scese in piazza, hanno infatti sciolto le riserve e deciso di appoggiare figure diverse da quelle da lui designate.

Anche nella maggioranza di governo regionale si muove qualcosa. E non sembra andare nella direzione del patto federativo con la Lega. Dopo la figuraccia fatta con la nomina di Samonà, il Presidente non è convinto di accettare la richiesta di Candiani e prova a tenere stretta a sé l’area di Forza Italia. In questa direzione probabilmente si deve leggere il riavvicinamento fra Musumeci e Miccichè che potrebbe essere coronato da un cambio in giunta che risponda alle richieste del secondo.

 

1 a 0 per il movimento anti-Lega

Senza alcun dubbio la notizia risulta essere una prima importante vittoria che la mobilitazione contro la Lega ha ottenuto. La venuta di Salvini in Sicilia, più che una benedizione, sembra essersi trasformata in una maledizione per i suoi progetti elettorali. Un flop che ha fatto perdere consenso, credibilità e autorevolezza alla Lega e a Musumeci stesso che al partito nordista si era appoggiato.

Chi negli ultimi mesi ha sostenuto che scendere in piazza non avrebbe portato a nulla e chi in generale sostiene che manifestare il proprio dissenso non serva a niente, adesso dovrà ricredersi.
Bisogna dare continuità, forza e determinazione alla campagna contro la Lega – in particolare nei comuni in cui si vota. Prossimo obiettivo? Far capire a chi è intenzionato a candidarsi con il simbolo della Lega o con liste civiche portanti il nome di Salvini, che una sconfitta certa li attende. E farglielo capire prima della scadenza per la presentazione delle liste, cosicché il nome della Lega non risulterà in nessuna scheda elettorale siciliana.

Solo così la forza dimostrata in queste settimane non andrà persa. A oggi questa è la strada da percorrere. Non basta una x su una scheda elettorale. Serve mettersi in gioco in prima persona. Per cacciare la Lega Nord dalla Sicilia, serve il nostro protagonismo e serve adesso.

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