Sicilia e povertà: non sarà Roma a salvarci
Oggi l’Eurostat ha pubblicato il report ufficiale sui tassi di povertà in Europa inerenti all’anno 2019. Sicilia a elevato rischio povertà.
Secondo i risultati delle ricerche, la Sicilia è la regione europea con il più alto tasso di rischio povertà. Le persone che hanno un reddito disponibile inferiore al 50 % di quello mediano nazionale sono, in Sicilia, il 41,4%. In Campania, seconda regione in classifica, sono il 41,2%.
È la fascia giovanile quella più colpita
Se si considerano le fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale, il dato diventa più allarmante. Questa condizione sociale colpisce infatti troppi siciliani (circa il 48,7 % della popolazione, a fronte di una media europea pari al 21,4 %). Si tratta di persone che vivono in condizioni di deprivazione materiale, che alloggiano in case non riscaldate e insalubri, che non riescono a pagare le bollette e non possono permettersi i beni di prima necessità. Secondo le ultime ricerche dei portali statistici europei, è la fascia giovanile della popolazione quella più colpita e, di conseguenza, a rischio povertà.
Inoltre, consultando alcune pubblicazioni dell’Istat, si nota il forte divario tra Nord e Sud Italia. I tassi di povertà relativa familiare in Sicilia sono quattro volte superiori a quelli riscontrati nella regione Lombardia. Nell’ultimo anno, a causa della pandemia, la situazione reddituale ed economica di molti siciliani è peggiorata ulteriormente. Le famiglie che guadagnano grazie a lavori precari o, spesso, in nero sono quelle maggiormente piegate dalla crisi pandemica, perché impossibilitate a svolgere la propria attività lavorativa.
Di fronte a un quadro così drammatico, i siciliani si chiedono cosa aspettarsi dai partiti politici. Chi ci governa dovrebbe occuparsi un po’ più delle esigenze della popolazione e pensare un po’ meno a come spartirsi la torta dei fondi europei per fare i propri interessi.