Sicilia, sciopero globale per il futuro: in piazza per cambiare il sistema
Migliaia di studenti hanno riempito le piazze siciliane in occasione del secondo sciopero globale per il futuro. Tantissime scuole in tutta la Sicilia hanno aderito e, insieme agli studenti delle scuole, in piazza anche gli universitari e non solo.
Dunque protagonisti i giovani. Una presenza che ha fortemente caratterizzato le manifestazioni che oggi hanno invaso le principali città della regione. Lo Sciopero Globale passa anche in Sicilia e si fa sentire. Cartelli, striscioni, bandiere siciliane, cori e slogan chiedono un cambio di sistema. Niente bandiere di partiti e sindacati e una presenza importante della rete #LassalaPeddiri per l’abolizione della plastica monouso, che ha aderito a livello regionale allo sciopero.
A Palermo il corteo è partito da piazza Verdi e a percorso via Maqueda e corso Vittorio Emanuele fino ad arrivare a piazza del Parlamento. Migliaia gli studenti portavano uno striscione con scritto “Cambiamo il sistema, non il clima”, firmato Umberto I, Croce, Cassarà nomi dei tre licei di Palermo parte attiva del Coordinamento studenti autonomi Palermo. «Il nostro striscione recita “cambiamo il sistema e non il clima” proprio perché crediamo che si debba colpire e ribaltare l’attuale sistema di produzione basato sul consumismo e lo sfruttamento capitalista delle risorse dei nostri territori», spiega Ludovica Di Prima, portavoce del coordinamento studenti autonomi palermitani. «Abbiamo anche aderito alla campagna regionale #Lassalapeddiri – aggiunge Di Prima – contro l’uso della plastica, che promuove vertenze nei licei, all’università e in tutte le sedi istituzionali, ad esempio, per togliere i distributori automatici e sostituirli con fontanelle dalle quali poter bere con le borracce».
A Catania centinaia di studenti sono partiti da Villa Bellini. Il corteo ha attraversato via Etnea, via San Giuliano e piazza Teatro Massimo fino ad arrivare a Villa Pacini. Qui, in testa al corteo lo striscione del Fridays for future e anche quello della campagna #LassalaPeddiri portato dagli attivisti Catanesi della rete regionale. La referente catanese della campagna – Giorgia Cappello – dice: «Siamo presenti a Catania perché #LassalaPeddiri è una battaglia per la difesa del territorio. A Catania la rete sta crescendo e questo appuntamento ci ha dato la possibilità di far conoscere ad altre persone la campagna e gli obiettivi che si propone di raggiungere. Il cambiamento non arriverà da solo ma attraverso il protagonismo dei giovani. Dobbiamo imporci e costringere le amministrazioni locali e farsi carico degli obiettivi che la campagna si pone come la riduzione della plastica inutile e dannosa da uffici pubblici, scuole, università e attività commerciali».
A Messina invece si è svolto un partecipato presidio a piazza Municipio, anche qui caratterizzante la presenza di giovani studenti delle scuole e dell’Università che, come in tutte le altre piazze, hanno manifestato la necessità di fermare i cambiamenti climatici. Domiziana Giorgianni di Fajdda – Unione Giovanile indipendentista afferma che «noi siamo presenti in piazza oggi, come nelle altre piazze siciliane, perché condividiamo la necessità di cambiare radicalmente il sistema di sviluppo attualmente imposto. Lo stesso che da un lato sfrutta e devasta i nostri territori e dall’altro ci costringe ad emigrare in cerca di un futuro migliore. Noi vogliamo restare e cambiare il sistema. Anche noi abbiamo aderito alla campagna #LassalaPeddiri e come nelle altre città stiamo portando avanti la campagna affinché le amministrazioni locali mettano in atto delle politiche volte alla progressiva scomparsa della plastica monouso. L’elevata produzione di questa è, infatti, tra le principali cause di distruzione del nostro territorio». Giovedì 30 maggio la campagna verrà presentata ufficialmente a Messina. L’incontro di terrà all’Università di Messina presso l’Aulario di via Pietro Castelli alle ore 16.00.