Ma sì, tutti insieme a scaricare munnizza a Lentini.
Gli amministratori di Messina e Licata esultano: scongiurato il pericolo di trovarsi con le strade colme di immondizia per la chiusura della discarica di Lentini.
Alla Sicula trasporti, che attendeva il rinnovo dell’AIA, è bastato chiudere (per qualche ora) i cancelli della discarica di Grotte S.Giorgio-Bonvicino perché il governatore Musumeci prendesse il telefono e assicurasse l’imminente arrivo dell’Autorizzazione di Impatto Ambientale. Bene, ora tutti i Comuni conferenti (circa 200) possono scaricare – pagando la Sicula Trasporti, naturalmente – i loro rifiuti in territorio di Lentini, che oltre l’inquinamento non ci guadagna nulla… naturalmente.
Perché la Sicula trasporti aveva chiuso i cancelli agli autocompattatori? Perché aveva raggiunto la quantità di rifiuti autorizzata per l’anno 2018, circa 315mila tonnellate. Per questo motivo aveva chiesto una ulteriore deroga al Governo regionale.
«Abbiamo fatto presente agli uffici regionali già sei mesi fa che non saremmo riusciti a coprire l’intero anno – dichiarano dalla società a “MeridioNews”. Non è un fatto improvviso, ma ampiamente prevedibile con i trend relativi al conferimento». E i trend sono terrificanti e parlano il linguaggio di uno stato di continua emergenza. Così Musumeci deroga ai criteri di “impatto ambientale” e rilascia l’autorizzazione all’aumento della capacità annuale di conferimento dei rifiuti in territorio di Lentini. Lui deroga e noi subiamo l’IMPATTO… e la Sicula Trasporti, sull’impatto ambientale che noi subiamo, fa affari.
Se non vogliamo morire occorre cambiare rotta:
– Municipalizzare la raccolta e la gestione, togliere cioè ai privati (ovviamente interessati esclusivamente al loro profitto) la gestione del ciclo dei rifiuti. I Comuni debbono farsi carico, nel bene e nel male, dei rifiuti che producono. Se l’obiettivo essenziale rimane “zero rifiuti” attraverso la più estesa raccolta differenziata e il riciclo e quindi la chiusura di ogni discarica, responsabilità di ogni Comune – in attesa del raggiungimento di tale obbiettivo – è la costruzione e gestione di luoghi di raccolta dei propri rifiuti. Detto in altri termini: fine del luttuoso affare privato sui rifiuti.
– Incrementare la differenziata attraverso un piano comunale di incentivazione economica.
– Aprire in ogni quartiere centri di raccolta della differenziata.
– Opporsi agli impianti inquinanti, loro immediata chiusura e ricollocazione degli impiegati nelle opere di smantellamento e bonifica sotto controllo popolare (si rimanda all’interessante esperienza dell’Agro Caleno).
– Avviare immediatamente le bonifiche degli impianti previsti così come di quelli esclusi dal piano regionale e che pur tuttavia rimangono inquinanti.
– Garantire la partecipazione diretta dei comitati territoriali alle decisioni che riguardano il territorio
– Prevedere un’azione diretta dei comitati territoriali nelle operazioni di sensibilizzazione cittadina alla “cultura della differenziata” e alla cura del territorio.
– Operare per disincentivare le attività commerciali che non usano materiali biodegradabili.
– Incentivare le attività commerciali che vendono prodotti confezionati con materiali biodegradabili
– Costruire centrali di compostaggio aerobico a gestione comunale o intercomunale.
ANTUDO Lentini