Valsusa: scontri tra NoTav e polizia. Solidarietà a chi difende il proprio territorio
Nella notte di ieri, in Val di Susa, un migliaio di poliziotti e un centinaio di blindati hanno invaso il presidio No Tav a San Didero.
Una lunga notte
Con ruspe e lacrimogeni, lanciati ad altezza uomo, le forze dell’ordine hanno tentato per tutta la notte di sgomberare il presidio che sorge in un’area che dovrebbe ospitare il nuovo autoporto per mezzi pesanti in transito sull’A32. I No Tav hanno resistito tutta la notte all’assedio. Nelle mattinate si contavano anche alcuni feriti dal lancio di lacrimogeni volto a colpire gli attivisti.
Questa mattina i sindaci dei comuni San Didero, San Giorio, Bussoleno, Bruzolo e Mattie, insieme agli abitanti della Valle, si sono incamminati sulla statale per raggiungere il presidio e verificare le condizioni di salute dei resistenti. Anch’essi hanno incontrato l’ottuso muro degli agenti di polizia e delle loro decine di blindati che hanno cercato di impedire l’avanzata verso San Didero.
Il giorno dopo continuano gli scontri
Nel pomeriggio i No Tav sono partiti in corteo dopo un’assemblea al piazzale del Polivalente di San Didero; nuove cariche, lacrimogeni e idranti da parte della polizia. Al momento i manifestanti resistono, bloccando la statale e la ferrovia. Alcuni abitanti si trovano ancora al presidio Ex-Autoporto di San Didero, dove resistono ancora sul tetto.
Lo Stato italiano contro i territori
Ecco come lo Stato italiano mostra il suo volto contro le comunità che lottano per la difesa del proprio territorio. Lo Stato italiano che istituisce un Ministero della Transizione Ecologica; quello dei politicanti che si riempiono la bocca di parole come “salute” o “ambiente”.
Lo stesso Stato che domani sarà chiamato a decidere della libertà di una giovane attivista No Tav, Dana Lauriola, da 7 mesi detenuta al carcere di Torino per aver espresso al megafono le ragioni di una protesta.
Massima solidarietà a chi difende la propria terra. Fuori lo Stato italiano dai territori!